Gigi D’Alessio elogia le “verità” del rap: “Fedez? Bravissimo”
Che vi piaccia o meno, Gigi D'Alessio è uno dei cantanti italiani più ascoltati all'estero. Non lo diciamo noi, ma ne fu testimone la classifica "World" (sic) di Billboard che qualche mese fa lo vide al primo posto tra gli artisti internazionali più ascoltati. Neanche il fenomeno Stromae e la band malese dei Tinariwen (spinti mediaticamente in tutto il mondo) poterono niente contro lo strapotere del Gigi nazional popolare. Quel cantante in grado di riempire l'Olympia di Parigi assieme a Lara Fabian e di polarizzare come pochi i giudizi musicali nell'Italia musicale. Male assoluto per alcuni, mito incontrastato per altri. Andando incontro alle ire dei primi, qualche mese fa il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris decise che quello di D'Alessio fosse il nome adatto per riempire Piazza del Plebiscito la sera di Capodanno, con il classico concertone che, con l'arrivo del cantante, diventerà un evento checché se ne dica. I giudizi sulla scelta di de Magistris furono chiaramente molto contrastanti, ma se la scelta di un Sindaco non devono essere spinte da un gusto personale (o, almeno, non solo da quello), ma dall'impatto che un evento può avere sulla città, difficilmente l'1 gennaio staremo qua a parlare di fallimento, almeno per quanto riguarda l'affluenza.
Un giudizio che alterna bianco e nero quello per D'Alessio un po' come avviene per un altro personaggio al centro delle discussioni televisivo-musicali del momento, ovvero Fedez. Il rapper milanese, con alle spalle uno degli album più chiacchierati e venduti di questi ultimi anni "Sig. Brainwash – L'arte di accontentare" sarà infatti uno degli ospiti di Capodanno e come ammette lo stesso D'Alessio a Panorama la scelta non è casuale, ma figlia di un amore per il genere che il cantante prova da un po' di tempo: "Fedez è bravissimo: lo dicono i dischi di platino che conquista ogni volta che pubblica un album. I testi del rap sono realistici, crudi e contengono tante verità. Gli autori che fanno questo genere, quasi sempre incazzati, hanno il grande privilegio di poter esprimere la loro incazzatura con tutte le parole che servono, non devono misurarsi, come me, con la metrica di una melodia precisa" dice, ammettendo che gli piacerebbe potersi cimentare con il genere, come fatto in parte, continua, con una canzone di molti anni fa "Una notte al telefono".
Un'altra sfida per il cantante napoletano che negli anni ha scalfito la coltre che copre tutto ciò che di "neomelodico" vuole scalfire il mondo mainstream nazionale: "Questo album è la prova che tutto quel che è successo è vero, che in tutto il mondo c’è un pubblico che canta le mie canzoni" continua nell'intervista in cui dichiara, ancora una volta, il suo amore per Napoli; un amore che in occasione del concerto ricambierà legando "un’iniziativa benefica per recuperare attrezzature utili ai reparti di oncologia pediatrica della città".