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Gigi D’Alessio: chiesto processo per il caso di presunta aggressione a paparazzi

Gigi D’Alessio potrebbe ritrovarsi a doversi difendere ancora una volta dalle accuse di una presunta aggressione avvenuta nel 2007 per cui è stato condannato a nove mesi in primo grado, mentre i giudici dell’appello hanno rispedito l’incartamento in procura affinché riformulasse l’accusa di rapina.
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Pochi giorni fa si è consumato l'ennesimo matrimonio tra Gigi D'Alessio e i suoi numerosi fan, grazie a un concerto che il cantante ha tenuto alla Reggia di Caserta che per l'occasione si è riempita di migliaia di persone per un concerto di beneficenza che ha visto il cantante napoletano protagonista assieme alla compagna Anna Tatangelo e ad altri ospiti. Da giorni D'Alessio sta postando sui suoi social video e immagini di quell'abbraccio, andato in onda anche su La7. Oggi, però, dovrà fronteggiare una brutta notizia o, almeno, quello che potrebbe diventarlo, dal momento che le agenzie hanno fatto sapere che il gup di Roma Flavia Costantini deciderà il prossimo 5 novembre sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del cantante fatta dalla Procura.

Le vicende risalgono a qualche anno fa e nel gennaio scorso furono riportate dal Corriere della Sera che riportò di una presunta violenza da parte del cantante e di alcuni collaboratori ad alcuni paparazzi che si erano appostati all'esterno della sua villa in Olgiata: l'accusa è quella di rapina e lesioni per questa vicenda che risale all'ormai lontano 2007 e la cui richiesta di processo è stata rinnovata oggi davanti al Gup da parte del Pm Pietro Polidori. L'accusa, infatti, sostiene che i paparazzi hanno dovuto difendersi da quella che definiscono una vera e propria aggressione che li costrinse a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Il cantante fu condannato in primo grado a nove mesi per l'accusa di lesioni ed esercizio abusivo delle proprie ragioni ma i giudici d'appello hanno voluto rispedire l'incartamento in procura affinché riformulasse l'accusa di rapina.

Da parte sua il cantante, che non ha commentato nuovamente questa vicenda, spiegò già che la sua fu solo legittima difesa e che la vittima dell'aggressione fu lui:

Sono stato aggredito e mi sono difeso. Non tollero invasioni nella mia vita privata.

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