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50 anni di Gigi D’Alessio: “20 milioni di album venduti, chi critica si arrenda”

Il 24 febbraio esce il nuovo album di Gigi D’Alessio “24.02.1967” in cui ci sono 10 pezzi che spaziano tra i generi. Cinquant’anni per il cantante napoletano che non rinnega niente e lancia un messaggio a chi lo critica.
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Era il 24 febbraio del 1967 quando Gigi D'Alessio nacque a Napoli e oggi, 50 anni dopo, festeggia questo momento regalandosi un album, "24.02.1967" (GGD Edizioni srl/Sony Music), e aprendolo con il proprio pubblico, come spiega ai microfoni di Fanpage.it. Sarà un album variegato che spazierà dal D'Alessio piano e voce a quello più rock: "Ci sono i vari mondi che mi appartengono" dice di un album i cui "testi allargano il respiro e abbracciano temi ampi – secondo quanto si legge dalla nota stampa -. La lettera ad una madre per raccontarle e raccontarsi, la piega che ha preso il mondo, i versi che rivelano la serenità che può portare un sentimento puro che solo la maturità può far assaporare". Nella tracklist ci saranno anche “La prima stella”, pezzo portato all'ultimo festival di Sanremo, in cui D’Alessio parla a sua madre che è andata via troppo presto, e la versione in 5/4 de “L’Immensità” di Don Backy, portata durante la serata dedicata alle cover.

Un antipasto di quello che ascolteremo lo abbiamo ascoltato al Festival, dicci, però, in cosa consiste il resto dell’album.

È una torta e io sono il pasticciere. L'ho fatta in 8 mesi e l'aprirò il 24 febbraio assieme a tutti i commensali che sono il mio pubblico che in realtà è una famiglia, che mi difende, mi adora e soffre se soffro io. È un disco ricco, che contiene 10 inediti più la cover di Sanremo: ci sono i vari mondi che mi appartengono, dal napoletano, pop, rock, ballad, un pezzo latino scritto a 4 mani con un autore molto noto in Sud America.

50 anni di vita e 25 di carriera non sono pochi. Come si sopravvive?

Credo di essere un privilegiato, c'è tanta gente molto più brava di me che fa tanti sacrifici e magari non sono ancora riusciti a realizzare un sogno. Io credo che grazie al pubblico ho avuto anche troppo, spero di riuscire a ricambiare tutto quello che ho ricevuto.

Prima le feste, poi Mario Merola, che ha dato il la a una carriera importante. Quali sono i passi più importanti della tua carriera?

Ogni momento è importante, rappresenta un pezzo della mia vita e io non butto via niente della mia vita.

Sei un personaggio che polarizza molto le critiche. C’è chi ti ama e chi ti odia, difficili le vie di mezzo. Qual è la critica che ritieni più ingiusta e quale, invece, quella che ti è servita.

Credo che sia arrivato il momento di arrendersi, perché dopo 20 milioni di dischi venduti uno può continuare a criticare, ma se uno esiste è difficile cancellarlo

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