Gianni Morandi ricorda Martina Bonaretti, la ragazza di 21 anni morta per Covid

Gianni Morandi è sconcertato dalla morte per complicazioni da Covid di una ragazza di 21 anni. Lo dice durante un'intervista a Massimo Giletti su Rtl 102.5, nella trasmissione condotta dal presentatore e da Luigi Santarelli. Il cantante è stato chiamato per discutere un po' della situazione attuale nel Paese, tra Covid, decessi e il Natale che verrà, che in questi giorni pare essere uno degli argomenti preferiti di discussione. Morandi è partito spiegando che sta sentendo tante persone spiegare che il virus esiste, eccome, che gli dice che "non si può scherzare con il virus, non è vero che non esiste, non è vero che prende solo i vecchi".
Il pensiero a Martina Bonaretti
E per rafforzare questa idea, Morandi dedica un pensiero a Martina Bonaretti la ragazza di 21 anni morta nei giorni scorsi a causa del Covid, appunto: "Per esempio ieri è morta una ragazza di 21 anni qui a Bologna, io sono sconcertato". La ragazza è una delle vittime più giovani del virus: dopo averlo contratto, i primi effetti erano stati quelli soliti ma pian piano la situazione è precipitata, costringendola a entrare in terapia intensiva. Ma alla fine non ce l'ha fatta. Morandi ha spiegato anche che vivendo assieme alla moglie Anna in un luogo isolato, è abbastanza certo di non incontrare persone, neanche quando compie i suoi allenamenti, correndo per una quindicina di chilometri: "io ho la passione della corsa e ci vado senza mascherina, e se dovessi incontrare qualcuno mi allontano molto, anche se è difficile qui in campagna incontrare qualcuno".
Il Natale senza famiglia
Per quanto riguarda Natale, invece, Morandi spiega che per quest'anno si può fare a meno degli assembramenti, nonostante il dolore del non festeggiare con tutta la famiglia: "Da quando conosco Anna siamo abituati a fare la Vigilia con mio figlio e i miei nipoti che vengono da Roma e il giorno di Natale sempre a casa della sorella di Anna, Lucia e proprio ieri ha telefonato per dire che questo anno non lo farà e rompe una tradizione che esiste da 25 anni (…). Se riaprono a Natale poi passiamo ad una terza ondata peggiore, quindi facciamoci un Natale pensando al bene, ai parenti recitando una poesia per nostro Signore, ma la salute prima di tutto"