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George Michael e il duetto mancato con Amy Winehouse

Il cantante londinese avrebbe voluto duettare con Amy, sulle note della canzone che ha scritto per lei. L’occasione è sfumata, ma George ha ancora grande stima per la collega scomparsa l’anno scorso.
A cura di Laura Balbi
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Il cantante londinese avrebbe voluto duettare con Amy, sulle note della canzone che ha scritto per lei. L'occasione è sfumata, ma George ha ancora grande stima per la collega scomparsa l'anno scorso.

Tra pochi giorni ricorrerà il primo anniversario dalla morte di Amy Winehouse, la cantante dalla voce soul che è andata via troppo presto, a soli 27 anni per un'intossicazione alcolica. Suo padre Mitch fa sapere che ci saranno due album postumi di Amy, mentre si attendono manifestazioni in memoria della cantante in tutto il mondo. A ricordare Amy c'è anche il collega e amico George Michael, che di recente ha dichiarato di aver scritto una canzone per lei, che avrebbe voluto proporle per un duetto, senza poi riuscirci:

C'è una canzone che ho scritto, e che speravo di poter cantare con Amy Winehouse. Ma il suo enorme talento mi metteva quasi in soggezione, e ho perso l'occasione di proporgliela per un duetto.

Una chance mancata che senza dubbio l'artista rimpiangerà, ma che non esclude di poter far conoscere al pubblico anche in assenza della voce di Amy. La soggezione dell'ex leader degli Wham! è passata in secondo piano adesso che della Winehouse rimane solo il ricordo. George Michael ha colto l'occasione anche per parlare della sua malattia, la polmonite che lo ha ridotto al coma per tre settimane. Durante la sua degenza a Vienna le condizioni si erano aggravate al punto da gettare nello sconforto parenti e medici, che avevano quasi perso tutte le speranze di rivederlo in salute. Inaspettatamente George è uscito dal coma, e racconta la sua esperienza arricchita di particolari bizzarri:

Sembra che io mi sia risvegliato e abbia cominciato a fare del cabaret per due giorni interi, ridendo come un pazzo alle mie stesse battute. Quando mi hanno svegliato la prima volta chiedendomi ‘George, sai chi sei?' io ho risposto ‘Il re del mondo!'. Stavo ovviamente scherzando ma allo stesso tempo non mi capacitavo di reagire così al mio risveglio da uno stato che era più vicino alla morte che alla vita. I medici erano piuttosto preoccupati, pensavano a qualche danno cerebrale.

L'artista ha superato nel migliore dei modi il periodo più brutto della sua vita, quello che lo ha condotto a un passo dalla morte. La sua malattia è un ricordo lontano, adesso si avvia ad un nuovo inizio, in occasione del suo tour Symphonica.

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