Gaia Gozzi a Sanremo 2021: “Io sono tantissime cose, porto le mie varie anime sul palco”
Le hanno sempre ripetuto che avrebbe dovuto prendere una strada e non lasciarla mai, ma Gaia Gozzi è arrivata a Sanremo facendo completamente l'opposto. Dall'avventura di X Factor a quella di Amici di Maria De Filippi, Gaia ha compiuto parte della sua evoluzione, che l'ha portata anche alla pubblicazione di hit come "Chega" e "Coco Chanel". Una perseveranza che porta anche sul palco dell'Ariston, dove si esibirà con il brano "Cuore Amaro", un viaggio di "apparenti sconfitte" per la ragazza reggiana di origini brasiliane, ma che è anche la prova di tutto il lavoro che ha dovuto compiere per arrivare dov'è adesso.
Dopo Amici e il successo di brani come Chega e Coco Chanel, ora parteciperai a Sanremo. Come stai vivendo questo momento?
Mi sono trovata varie volte a entrare un po' in panico, invece quel che voglio vivere sul palco è serenità e presenza. Voglio arrivare lì e sentire quello che sto cantando. In questo momento la cosa più potente di tutte è la sincerità. Vedendo anche la possibilità e la fortuna che ho avuto di condividere la musica e continuare ad andare avanti, mi sento di vedere e guardare Sanremo in maniera positiva. Anche se è tutta un'incognita, è tutto un po' difficile da organizzare, però si sta facendo e per me questa cosa è importante. Sono mega contenta, per me è un momento importantissimo, cioè dobbiamo portare oltre alla nostra musica, un velo di speranza, un velo di futuro musicale e ripartenza.
Che porti anche nel pezzo, infatti…
Sì, "Cuore Amaro" a livello testuale ha un viaggio di apparenti sconfitte, di perseveranza e dolore misto a felicità. Però c'è sempre un velo di positività, di ripartenza, di voglia di ripartire e questo è fondamentale soprattutto perché se andiamo ad analizzare quello che stiamo vivendo in questo momento mi sono trovata a entrare in panico e invece quello che voglio vivere su quel panico è serenità e presenza, non l'ansia.
Nel tuo brano inizi dicendo: "Fedele ai miei sogni, senza paura di cadere". Ci spieghi questi versi?
"Fedele ai miei sogni, senza paura di cadere" è lo statement più chiaro di tutto il pezzo, è quello che racconto. È la perseveranza, è il credere in me stessa e in qualcosa, credere che io possa crescere, che possa rendermi conto che, pur avendo visto la mia vita sempre come una benedizione da un lato, ma dettata anche, in merito al mio sogno, da una serie di sfighe. Continuo a bussare alle porte, a farmi ascoltare, ma mi dicono che devo incasellarmi in un recinto, e invece voglio che la mia canzone racconti una mia analisi che ho fatto del vissuto fino a ora.
Questa cosa ti fa rabbia o non più?
No, non lo vedo più con rabbia, rammarico e tristezza, ma come una serie di momenti fondamentali, che mi hanno portata a vedere adesso, chiaramente, quello che voglio essere. Perché mi hanno sempre detto: "Scegli una strada e vai per quella". E invece io sono tantissime cose, voglio portare le varie anime che mi compongono al pubblico.
Cosa ti senti di dire a chi ti paragona, per stile e sonorità, a Rosalia?
Mi sento di dire: "Beh grazie per il complimento", ma di non affrettare il paragone. Prima mi sarei preclusa una possibilità, perché mi sarei detta "Mi diranno che faccio come Rosalia", poi c'è questa chitarra floamenca, io sono brasiliana, ma che c'entra la musica è fluida, ho fatto un pezzo con un Rhodes, nu soul/indie col baile funk, poi cose con melodie R'n'B con beat dancehall, ma è tutto un grande viaggio di cose che mi compongono, che mi piacciono e che mi rappresentano, ma non rimarrei solo su quello.
Com'è stato lavorare al brano insieme a Daniele Dezi (Orang3) che è anche il tuo compagno?
È stato molto bello il processo creativo perché sia Jacopo Ettore, che è il mio primo autore con cui ho iniziato ad approcciarmi all'italiano e a creare una cifra stilistica, che Daniele Dezi mi conoscono molto bene, quindi farli entrare nel mio è stato semplice. Ma abbiamo portato anche, secondo me, il racconto a un altro livello. Almeno io mi sento rappresentata al 100% da queste immagini.
Con la collaborazione di Vincenzo Nasto