Fulminacci e la sua Santa Marinella: “Scritta un paio d’anni fa, è perfetta per Sanremo”
Uno degli artisti più giovani in gara, a soli 23 anni, Filippo Uttinacci, in arte Fulminacci, canterà sul palco di Sanremo per la prima volta "Santa Marinella", un brano nato dal racconto di un amico, intarsiato con alcune prospettive personali. Dalla paura del palco dell'Ariston (ma non solo), alla consapevolezza che qualcosa nella musica italiana sta cambiando, con la sua presenza e quella di Colapesce e Dimartino al Festival. Si presenta alla serata delle cover con un successo di Jovanotti "Penso positivo", accompagnato da Roy Paci e Valerio Lundini, perché "volevo raccontare la trasversalità dell'approccio all'intrattenimento". Lo abbiamo intervistato nei giorni precedenti alla sua esibizione.
Ci siamo sentiti pochi mesi fa e praticamente parlavamo di una nuova vita e poi ricominci con Sanremo?
Sì, c'è un re-inizio con Sanremo.
All'epoca avevi già l'idea di partecipare, però prima dicevi c'era un casino interiore e posteriore. Che cos'è questo casino interiore?
La paura di salire su quel palco, che se non ce l'hai non sei vivo. Per cui sono contento di averla, magari ci fossero tutte agitazioni di questo tipo, magari godendosela.
Questo palco oggi è il palco in cui si ritorna a suonare, a fare musica. Che effetto fa, oltre all'ansia di Sanremo, tornare su un palco?
Ma infatti oltre al fatto di ritornare sul palco dell'Ariston, è proprio un ritorno su un palco. Io l'ho capito facendo un tour che è andato benissimo, ma poi è arrivato il lockdown e ci siamo dovuti fermare. Per fortuna non sono stato stroncato sul nascere, ma quasi. Sono molto contento di tornare ed è bellissimo avere questo momenti emozionanti, ma anche leggeri per le persone, che sta chiusa in casa dalle 22.
Tu sei tra i più giovani, quindi ti sei trovato a passare dai palchi dei club a quello dell'Ariston. Come l'hanno presa gli amici e la famiglia?
In ogni passo mi hanno sostenuto tutte le persone vicine a me, nelle date come in quella di Roma. È percepito in maniera molto naturale, perché mi piace godermi la loro amicizia. Poi quando parliamo di lavoro, diciamo che mi chiedono se ho conosciuto quello o quell'altro, domande così.
Come sarà vederti in diretta su Rai 1?
Sarà strano, perché per me fisicamente non ci sta nessuno. Ma so che se guardo in quella telecamera, sto guardando milioni di persone.
La tua presenza è anche una cartina tornasole per raccontare come è cambiato il mercato negli ultimi anni. Una volta c'era la quota rock, la quota pop, una cosa molto sanremese. La presenza tua, quella di Colapesce e Dimartino, dà proprio il senso di cambiamento. Fino a qualche anno fa, 26 big sarebbero stati impossibili. Invece adesso con Spotify, è possibile avere una situazione del genere.
È vero, ma lo vedi già nel feedback che mi danno i miei coetanei. Mi dicono che per la prima volta guarderanno Sanremo, anche se è un luogo comune, quest'anno è vero. Ce n'è per tutti i gusti e ognuno potrà vedere anche solo una parte del Festival, perché c'è musica molto diversa. La quota giovane e pop italiano è sicuramente ben nutrita, ma ci sono anche tutte le altre. Non si ragiona più per quote, ma per canzoni. E sicuramente le canzoni saranno belle, anche se non ne ho ancora potuto ascoltare alcuna.
La scelta di Santa Marinella con che spirito hai deciso di affrontarla?
Ho deciso di affrontarla così da quando si era manifestata l'ipotesi di partecipare al Festival. Ho subito pensato a questa canzone, che avevo da un po' di anni. Questo è il posto migliore in cui poterla mostrare, anche per l'arrangiamento orchestrale, che è un dato tecnico, ma anche perché è un brano estremamente italiano, in un festival italiano. Quindi ci sta, anche fin troppo bene.
Tu fai un enorme lavoro sul testo, l'hai ridefinito per Sanremo?
Il pezzo l'ho scritto un paio di anni fa e ha subito poche modifiche, aggiungendo un paio di cose. Io mi faccio una pre-produzione a casa, così da avere un provino già strutturato. Ho aggiunto archi, pensando a un arrangiamento per il Festival, ma il pezzo era già così. Gli archi li volevo inserire già a casa, ma lo avrei potuto fare con una tastiera Midi, quindi sarebbero venuti malissimo. Però ho creato un arrangiamento più opportuno, aggiungendo una piccolissima porzione di testo. Ho cambiato leggermente il modo di cantarlo, ma perché cambio io nel corso degli anni.
La scelta della cover e di Roy Paci e Valerio Lundini invece?
La scelta di "Penso positivo" è stata fatta proprio perché è un pezzo opposto a Santa Marinella, quindi ho l'occasione di dialogare con un pubblico molto vasto e quindi voglio far notare anche la mia vastità artistica. Raccontare una cosa, ma anche il suo opposto, perché sono cose che mi piacciono. Ho chiamato Roy Paci, perché c'è una parte di fiati molto importante e lui poi è uno showman, per quanto riguarda invece Valerio perché per me è l'intrattenimento migliore di questo periodo. Ci piacciono molte cose, abbiamo gusti molto simili, e volevo raccontare la trasversalità dell'approccio all'intrattenimento. Voglio condividere con lui un momento di televisione.
Come ti stai preparando per questo esordio, per il primo giorno?
Ho appena passato una settimana in giro per il Nord Italia, tra le prove a Sanremo e le interviste a Milano. Non ho avuto un momento per pensare a quest'ansia e mi sta salendo un po' da poco. Sono stato impegnatissimo, mille cose che non avevo mai fatto, è veramente stancante ed è pazzesco come ogni anno che guardavo Sanremo, non mi rendo conto di quanto i cantanti in gara siano stanchi. Da ora li rispetterò di più, arrivando dopo un carico di impegni che io minimamente non ero preparato a mantenere.
La cosa più difficile da gestire?
Io sono uno che non riesce a rispondere le domande a bruciapelo, per esempio se mi chiedi la mia canzone preferita, ci dobbiamo fermare 20 minuti a pensare e poi tiro fuori la risposta. Queste domande stanno capitando più spesso, e so che queste sono opportunità dove devo presentarmi, e so che se dico una cosa che non era esattamente la mia preferita, la gente pensa che io apprezzo una cosa tantissimo, ma in realtà l'apprezzo solo un po'. È complicato avere la risposta in una parola, infatti sto segnando sulle note del cellulare tutte le risposte random a domande a bruciapelo, perché è difficile avere una risposta per riuscire a rispondere subito.