54 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Françoise Hardy e la lotta col cancro: “Ho creduto fosse la fine”

Françoise Hardy è una delle artiste francesi più note e amate, anche in Italia. Malata da 10 anni di cancro, ultimamente la cantante è stata ricoverata a causa di una caduta che le è costata giorni di coma. Risvegliatasi ha fatto il punto del suo stato e ha ammesso che hanno comunicato al figlio che ormai era finita.
54 CONDIVISIONI
Immagine

Se ci chiedessero a bruciapelo qual è una delle donne per antonomasia della musica francese, probabilmente in molti risponderebbero senza alcun dubbio: Françoise Hardy. Divenuta famosa nel mondo grazie alla sua canzone ‘Tous les garçons et les filles', la cantante è stato il simbolo della grazia e della femminilità d'Oltralpe, legandosi, però, anche all'Italia, grazie ad alcune collaborazioni e adattament di successi nostrani, partecipando, tra le altre cose, al Festival di Sanremo del 1966 in coppia con Edoardo Vianello, con cui ha duettato in ‘Parlami di te', rifacendo, poi, ‘Il ragazzo della via Gluck' di Adriano Celentano, diventata per l'occasione ‘La maison ou j'ai grandi' (‘La casa in cui sono cresciuta', ndr)

Musa e ispirazione per tantissimi artisti la Hardy da dieci anni lotta con un cancro e nelle scorse settimane una caduta l'ha costretta a un ricovero e alla ‘scomparsa' per una decina di giorni. Della cantante non se ne hanno avuto notizie, e qualcuno ha pensato al peggio, finché, oggi, la tv francese RTL non l'ha raggiunta in ospedale per intervistarla. Sono stati momenti molto difficili per la cantante, come ha ammesso lei stessa:

Quando mi sono svegliata dopo tre settimane di incoscienza di cui otto di come, mi sono detta: ‘Ho fatto vivere un momento terribile a mio figlio'. A un certo punto, infatti, i dottori hanno informato mio figlio Thomas (il musicista Thomas Dutroc, ndr) che era finita e sarebbe stato bene informare il padre di accorrere immediatamente. Ho pensato che per lui debba essere stata una cosa orribile.

Alla cantante è stato diagnosticato un linfoma nel 2004 e ha subito cominciato una chemioterapia che è andata avanti ‘normalmente' per qualche anno, ma pian piano la sua salute ha cominciato a peggiorare

Pregavo tanto, mi dicevo che se questa doveva essere la mia voita, bene, non sapevo a chi rivolgermi. Non a Dio perché di sicuro aveva altro a cui pensare ma alle sue entità invisibili che possono aiutarci se ci rivolgiamo a loro. Gli ho chiesto di morire nel sonno. Ed è quello che è quasi avvenuto.

Attorno a lei alcuni dottori hanno pensato che fosse il momento di lasciarla andare in pace, mentre l'altra diceva di no:

Potremmo tentare una chemio che non le è mai stata somministrata e che, nel caso funzioni, la farà sentire meglio di come stava prima dell'incidente. Molte delle persone che mi sono vicine pensano che sono negativa e pessimista ed in parte è vero, ma preferisco chiamarlo realismo. Al punto in cui sono, so che c'è una chance che la chemio funzioni, ma c'è la stessa probabilità che ciò non succeda.

54 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views