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Franco Battiato: «Questa classe politica deve andare fuori dai cogl …»

Il Maestro, intervenuto a margine di un concerto tenuto a Matera, ha espresso la sua indignazione contro la degenerazione del sistema politico italiano. Un sentimento di malcontento che lo accomuna a buona parte dei suoi connazionali.
A cura di Biagio Chiariello
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Il maestro siciliano

"In Italia è difficile che qualcosa venga fatta con una qualità europea. Noi siamo i più arretrati. La cultura è stata abbandonata per colpa di questa politica, che si inserisce sempre dove non deve. Anche nell'arte". Parole di Franco Battiato, intervenuto in una conferenza stampa a margine di un suo spettacolo a Matera nell'ambito della tournèe estiva, che lo ha visto esibirsi anche al Rock in Roma 2011. Il Maestro dice la propria sulla politica italiana, sulle differenze del sistema italiano da quello europeo, e sulla sua decadenza culturale, morale ed etica complessiva provocata dalla Casta.

Il Maestro esprime il proprio punto di vista sulla politica italiana

La critica di Battiato sulla degenerazione culturale e morale complessiva provocata dalla politica

Non è la prima volta che il prestigioso artista siciliano, tra i protagonisti dell'ultimo Festival di Sanremo, manifesta il suo personale punto di vista su quanto sta accadendo nei piani alti del nostro Paese. Senza scomodare pezzi storici come "Up patriots to arms" e "Povera patria", un riferimento a certi modelli corrotti e beceri che ci impone la società attuale, è il filo conduttore dell'ultimo album Inneres Auge – Il tutto è più della somma delle sue parti, la cui title-track è una dura critica al degrado della politica e il potere in Italia. I richiami sono molteplici: « C’è chi dice: “Che male c’è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare primari e servitori dello stato?” ». E ancora «Perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti? ».

Franco Battiato è uno degli artisti più autorevoli del panorama italiano ed europeo. La sua è una indignazione genuina che esprime un malessere largamente condiviso dagli italiani (o se non altro, da quella parte del Paese che conserva una coscienza civile). Ma a differenza di altri musicisti (che flirtano col potere politico) il Maestro conserva una sua distinta e critica distanza che, chi scrive, non può far altro che ammirare e condividere.

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