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Francia, aperta inchiesta contro il rapper Freeze Corleone: versi su Hitler, razzisti e antisemiti

La Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta contro il rapper francese Freeze Corleone reo di essersi macchiato di contenuti razzisti e antisemiti all’interno di alcune sue canzoni e nei video. Il procuratore parigino ha aperto un’inchiesta per “provocazione all’odio razziale e offese a carattere razzista”.
A cura di Redazione Music
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La Procura di Parigi ha aperto un'inchiesta contro il rapper francese Freeze Corleone reo di essersi macchiato di contenuti razzisti e antisemiti all'interno di alcune sue canzoni e nei video. Il cantante francese è uno dei nomi in crescita della scena d'Oltralpe, con alle spalle video da milioni di visualizzazioni, ma con contenuti che rasentano l'incitamento all'odio, stando almeno alla Procura e ad alcuni parlamentari francesi che avrebbero posto l'attenzione sui contenuti del rapper dopo che si era scatenata una polemica sui social network, con gli eletti del partito del Presidente della repubblica Emmanuel Macron a capeggiare la richiesta di un'inchiesta.

Le accuse a Freeze Corleone

Il procuratore Rémy Heitz ha preso questa iniziativa proprio a seguito delle polemiche scatenate dai testi del rapper e ha rilasciato un comunicati spiegando di "aver preso l'iniziativa di aprire un'inchiesta relativa ad alcuni video e canzoni di Freeze Corleone" per "provocazione all'odio razziale e offese a carattere razzista". Anche il Delegato interministeriale per la lotta al razzismo, all'antisemitismo e all'odio contro la comunità LGBTQ ha denunciato i testi, così come il Ministro degli Interni Gerald Darmanin che è intervenuto pubblicamente sui propri social per stigmatizzare le parole del rapper: "Apologia di nazismo e antisemitismo… queste parole sono inqualificabili. Su mia proposta, il ministero degli Interni sta studiando, al più presto, un ricordo per perseguire l'autore. Chiedo, quindi, agli utenti di Facebook e Twitter di non diffondere quest'immondizia".

I versi sotto accusa

Tra le accuse al cantante, il cui vero nome è Issa Lorenzo Diakhaté, ci sono quelle di rappare barre razziste, che fanno riferimento agli ebrei e a Hitler. In "Baton Rouge", canzone del 2018, il rapper canta "Arrivo determinato come Adolf negli anni 30" che fa il paio con il testo di "T.H.C." del 2017, quando si paragonava a Goebbels: "Ho la tecnica di propaganda di Goebbels", mentre in Congo" del 2016, rappava "Ogni giorno, non me ne frega niente della Shoah" (nel testo su Genius, commenta il suo testo con un "desolato" che non si capisce bene a cosa sia riferito) e in "699" canta: "Come dei banchieri svizzeri, tutto per la famiglia, così che i miei bambini vivano come degli ereditieri ebrei.

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