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Francesco Guccini: “Io e Lucio Dalla mai stati amici, dicevano fosse figlio di Padre Pio”

Francesco Guccini in una lunga intervista al Corriere parla del suo passato, dagli esordi a oggi. Vive nell’antica casa di famiglia a Pavana, e declinò un invito di Giorgia Meloni che lo invitò ad Atreju: “Ormai mi muovo di rado dalle mie montagne. I fascisti non mi piacciono”. Sulle amicizie tra colleghi: “A Bologna si diceva che Lucio Dalla fosse figlio di padre Pio”.
A cura di Gaia Martino
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Il cantautore di Pavana Francesco Guccini in una lunga intervista al Corriere ha raccontato dei suoi inizi nel settore musicale, dei suoi rapporti con i colleghi e della politica. Oggi, a 83 anni, vive nell’antica casa di famiglia a Pavana, sull’Appennino al confine tra Toscana ed Emilia: "La morte? È un bel fastidio, non esserci, non sentire. Però a una certa età ci si stanca anche". 

L'esordio musicale

L'esordio musicale di Francesco Guccini avvenne con alcuni amici, dopo aver visto un film nel quale una band rimorchiava ragazze: "Ci dicemmo: ne facciamo una anche noi. Ne fondammo diverse, dai nomi immaginifici: gli Hurricanes, che vuol dire uragani; gli Snakers, che non vuol dire niente. E poi i Marino’s, in onore del front-man, Marino Salardini. Primo concerto al teatro parrocchiale: Tutti Frutti, Be-Bop-a-Lula. Una ragazza, dal nome molto modenese di Deanna, mi disse che avevamo suonato bene, e mi emozionò moltissimo. E poi The Enchained Sea: in attesa dell’eco meccanico, imitavamo il verso dei gabbiani con penose contrazioni dello stomaco: “Aaah, aaah!”. Con i Gatti suonavamo da ballo". Suonavano "Peppino Di Capri, ci esibimmo anche in Svizzera, a Zofingen, vicino a Basilea: non ero mai stato tanto lontano in vita mia, al ritorno raccontai ai miei che le cassette della posta erano gialle anziché rosse".

Gli amici e i rapporti tra i colleghi, da Vecchioni a De Andrè e Dalla

Guccini al Corriere ha ripercorso i suoi rapporti con i colleghi. Un amico è Roberto Vecchioni, ha rivelato: "Sulla barca di Lucio Dalla a Capri ho conosciuto Zucchero. Con lui e con Ligabue parliamo dialetto, anche se loro sono reggiani, teste quadre"De Andrè è il cantautore che gli assomiglia di più: "Forse sì, per il tardo romanticismo che ci affascinava entrambi. Anche se lui veniva da un’importante famiglia di Genova. Io vengo da Pavana". Ammira Gino Paoli, Sergio Endrigo, "che però si era rotto i timpani durante un’immersione e non riusciva più a intonarsi, ricordo un concerto in cui soffriva moltissimo". Poi su Lucio Dalla: "Non siamo mai stati davvero amici. Non avevamo confidenza, Lucio era un tipo un po’ misterioso, a volte scontroso. Della sua omosessualità non parlava mai. Adorava la mamma mentre non aveva mai conosciuto il papà, a Bologna si diceva che fosse figlio di padre Pio. E poi eravamo troppo diversi. Lui cittadino, io montanaro. Mi prendeva in giro: cosa fai tutto il giorno in montagna? E io rispondevo: niente. Anche se in realtà facevo un sacco di cose". Su Vasco: "Mi fece i complimenti per l’Avvelenata, una canzone che non amo. Pensi che con Bertoncelli, quello che “sparava cazzate”, siamo pure diventati amici". Conobbe Papa Francesco "fugacemente": "Gli ho recitato il primo verso del Martìn Fierro, il poema nazionale argentino. Avrà pensato che fossi pazzo".

Sulla politica: "Declinai l'invito della Meloni"

Al Corriere Francesco Guccini ha poi rivelato perché declinò un invito di Giorgia Meloni che lo invitò ad Atreju. "Ormai mi muovo di rado dalle mie montagne, vuole che lo faccia per andare ad Atreju? Ho gentilmente declinato" ha risposto prima di aggiungere: "Perché i fascisti non mi piacciono. Non lo è? Sento tanti ripetere di lei quello che si diceva di Mussolini: “Il Duce è un genio, sono quelli che lo circondano a rovinare tutto”. Il Duce invece un genio non era; e temo non lo sia neppure la Meloni. È intelligente e timida. E alla timidezza reagisce con una punta di arroganza, come a dire: sono qua. Lo so, perché sono timido anch’io".

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