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Franceschini: vincolo sui beni di Lucio Dalla. Preoccupata la Fondazione

Tensione tra la Fondazione Lucio Dalla e il Mibact, dopo che la Direzione regionale dei Beni culturali ha vincolato la casa di Lucio Dalla, una cui parte era stata messa all’asta per sovvenzionare il Museo dedicato al cantante bolognese.
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Lucio-dalla
Lucio Dalla

Pochi giorni fa aveva fatto molto notizia il flop della vendita all'asta di alcuni beni appartenuti a Lucio Dalla. Nessuna delle proprietà del cantante (due a Bologna e una villa in Sicilia), infatti, aveva trovato un acquirente pronto a spendere quanto chiedeva la famiglia per poter accaparrarsi alcune delle case del cantante bolognese e solo il suo yacht, compreso lo studio di registrazione costruito sopra, aveva trovato un compratore. Ieri si è tornato a parlare molto delle proprietà del cantante, soprattutto dopo un intervento, via Twitter, del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, il quale aveva confermato la decisione di vincolare la casa del cantante, così da tutelare il grande appartamento di via D'Azeglio, zeppo di opere contemporanee, arredi antichi, foto e oggetti importanti. Il problema è che la Fondazione Lucio Dalla, nata per conservare e preservare i beni del cantante, è preoccupata che la procedura attivata dalla Direzione regionale dei Beni culturali per esaminare i pezzi uno per uno possa bloccare l'apertura della Casa Museo, prevista per marzo 2015. La Casa Museo che dovrebbe trarre i fondi per nascere proprio dalle vendite degli immobili del cantante.

La presidente della Fondazione Donatella Grazia ha spiegato che le preoccupazioni sono inutili: "Sembra che siano preoccupati che noi possiamo disperdere qualcosa, quando la Fondazione nasce proprio per preservare e valorizzare il patrimonio di Lucio. La misura lascerebbe pensare che noi ci stiamo comportando in maniera non consona, ma non è così. Anzi, l'avvio della procedura ha fermato il progetto di apertura della Casa Museo". Il timore è che possano andare all'asta oggetti importanti del cantante, ormai divenuti patrimonio culturale del paese, ma è sempre la Presidentessa a spiegare che "non è mai stato in vendita né messo all'asta il piano nobile, ma solo le mansarde, che non c'entrano con il grande appartamento pieno di opere d'arte abitato da Lucio", mentre l'architetto Carla Di Francesco, responsabile della Direzione regionale di Beni culturali, cha spiegato che non c'è nessuna volontà punitiva da parte loro, anzi: "La dichiarazione di interesse culturale per la casa di Lucio Dalla non è un provvedimento punitivo, è un atto dovuto del tutto indipendente. Il vincolo sarebbe stato avviato già due anni fa se i funzionari delle soprintendenze non fossero stati impegnati nelle verifiche post-terremoto in Emilia" e auspica che le due entità possano collaborare per la tutela del patrimonio dell'artista: "L'importante è che con pazienza e insieme, i miei funzionari e loro, si mettano al lavoro catalogando ogni oggetto. Alcuni potranno non essere significativi per il vincolo e, quindi, anche avviati alla vendita, ma quelli vincolati dovranno restare a descrivere la casa e l'artista che l'abitava. Conterei, se la collaborazione sarà proficua, di poter chiudere il vincolo per la fine dell'anno", in tempo, quindi per l'apertura del museo.

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