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Fondatore dei Modà condannato a 5 anni di reclusione per molestie su minori

Paolo Bovi, fondatore e fonico del gruppo, è stato coinvolto in un processo nel quale è accusato di abuso su minori durante il periodo nel quale era educatore in una parrocchia.
A cura di A. P.
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La vicenda di Paolo Bovi, fonico e fondatore di una delle band più celebri del panorama italiano, i Modà, si è chiusa nel peggiore dei modi: è stato infatti condannato dal gup di Milano a 5 anni e mezzo di reclusione per molestie sessuali su minori, nel 2011. L'uomo, che nel marzo scorso aveva tentato il suicidio, attaccando un tubo agli scarichi della sua automobile, salvato in extremis era interessato da un procedimento legale per il quale era stato chiesta una pena ancor maggiore, di sei anni e otto mesi. I 4 ragazzi che avevano denunciato le molestie si erano costituiti parti civili. Nei confronti di uno di loro il gup ha disposto una provvisionale da 10mila euro. Gli altri non hanno chiesto i danni, rifiutando il risarcimento offerto da Bovi.

Secondo quanto emerso in merito alle indagini Bovi, che nel 2011 aveva un ruolo di animatore in una parrocchia nell’hinterland milanese, sarebbe stato accusato di molestie sessuali “di lieve entità” (cioè senza rapporti consumati) su quattro ragazzini fra i 13 e i 16 anni che frequentavano la parrocchia. Per questo dopo le prime indagini per lui i pm Daniela Cento e Lucia Minutella che si occupano del caso hanno chiesto gli arresti domiciliari firmati dal gip milanese Luigi Gargiulo. Le indagini della Procura del capoluogo lombardo sono state avviate a seguito delle denunce presentate nel 2013 dalle famiglie dei ragazzini coinvolti, ma pare che il musicista in precedenza fosse stato allontanato dalla parrocchia dopo che uno dei ragazzini aveva accennato a un prete comportamenti che il sacerdote aveva ritenuto inappropriati alla figura di un educatore a contatto con i ragazzi.

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