Flash Mob per Gigi D’Agostino dopo l’annuncio della malattia: “Capitano, torna presto in consolle”
Dopo neanche venti minuti è tutto finito, complici alcune chiamate ai vigili urbani e il prossimo ingresso del Piemonte in zona arancione, così il flash mob è stato veramente flash, neanche il tempo di 7 canzoni che nel cortile della casa d'infanzia di Gigi D'Agostino è tornato il buio e il silenzio. L'annuncio della malattia e la prima foto sui social che lo ritrae attaccato a un deambulatore, visibilmente provato, ha scosso i suoi fan e acceso l'iniziativa dei sostenitori della prima ora.
Il flash mob fuori casa dei genitori di Gigi Dag
L'evento flash si è tenuto palazzo che si affaccia sul piccolo cortile privato dove abitano ancora i genitori del grandissimo Dj e Produttore, una stella della musica dance anni '90 e 2000, partito dal Villaggio Mirafiori, Torino, e arrivato in tutto il mondo con i suoi successi, tra cui spicca l'indimenticabile L'Amours Toujours.
Mirafiori, il quartiere dov'è nato Gigi D'Agostino
Qui, tra i palazzi alti dell'estrema periferia sud di Torino, con i caseggiati che confinano con la fabbrica Fiat, Mirafiori si è tramutata in Miraflowers e questo quartiere è diventato famoso per aver dato i natali al Capitano, come viene chiamato Gigi D'Agostino, che è stato capace di interpretare la voglia di musica di una intera generazione, guidando al successo la mega discoteca Ultimo Impero, distante una quindicina di chilometri da qui, che nel 1994 era la discoteca più grande d'Europa e che Gigi Dag ha condotto come resident fino al 1998. Oggi quella discoteca giace abbandonata in mezzo alla vegetazione, che se l'è mangiata quasi vent'anni fa insieme alla giovinezza delle oltre 300 persone che sono intervenute spontaneamente, alla spicciolata, una volta sentite le inconfondibili note di Gigi Dag arrivare dagli amplificatori.
Alle 18, l'ora prevista di inizio del flash mob, non c'erano soltanto Anna Losito, l'organizzatrice e amica d'infanzia del Dj, e i 40-50enni che hanno ballato, bevuto, baciato e amato sui successi di Gigi, ma anche i loro figli e nipoti, cui è stata trasmessa la passione per questa musica dance speciale, ipnotica, ‘lenta e violenta' come diceva Gigi Dag, caratterizzata da un BPM insolitamente basso per la musica da discoteca.
Anna Losito: "Speriamo che questo calore lo raggiunga"
L'illusione di essere ritornati indietro nel tempo tiene, il dj che porta in giro la musica di Gigi in suo tributo è somigliante, si chiama Leonardo Aquilino e si veste come il Capitano ai bei tempi, tutti vogliono farsi dei selfie con lui e L'Amours Toujours, il pezzo con cui si è aperto il flash mob, ha scatenato nuovamente la passione.
"L'ho organizzato qui – racconta Anna Losito – perché è qui che lui è nato e cresciuto, sotto casa dei suoi genitori e della sua famiglia. Quando è uscita quella foto ci siamo tutti preoccupati, ci auguriamo che il nostro calore e il nostro amore lo raggiunga". Già a dicembre Gigi D'Agostino aveva annunciato di stare lottando contro un brutto male, la foto con il deambulatore però ha provocato una reazione nel cuore di molti dei suoi fan, che conservano nella memoria i ricordi delle sue serate e dei suoi concerti.
L'arrivo della polizia, il Piemonte in zona arancione
La magia che dà la sensazione di essere ritornati indietro nel tempo però non tiene a lungo, dopo neanche 5 minuti dall'inizio del flash mob arriva prima una volante di polizia, poi due macchine dei vigili che cominciano a fare pressioni perché l'evento finisca. Tutti ritornano subito alla realtà, non è il 2002, ma il 2022, domani il Piemonte è zona arancione e quelle persone con la mascherina che stavano a guardare il piccolo concerto e facevano andare i ricordi con il rewind non possono stare lì. Alcuni dicono per assembramento, altri perché alcuni vicini hanno chiamato il 112 e le forze dell'ordine, rapidissime, sono arrivate e hanno messo fine al momento speciale. Il messaggio a Gigi è stato lanciato, ma resta l'amaro in bocca perchè 20 minuti di musica, soprattutto se di Gigi Dag, sono troppo pochi.
di Gianluca Orrù