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Fiorella Mannoia la sua “Personale” tra speranza e delusione 5 Stelle: “Più arrabbiata che pentita”

Fiorella Mannoia ha presentato alla stampa il suo ultimo album “personale”, titolo dal doppio significato, che gioca anche con la sua nuova passione per la fotografia. La cantante romana che ha lanciato l’album col singolo “Il peso del coraggio” ha parlato di come sono nate alcune canzoni, dei giovani e del suo rapporto col Movimento 5 Stelle.
A cura di Redazione Music
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Fiorella Mannoia (ph Francesco Scipioni)
Fiorella Mannoia (ph Francesco Scipioni)

Esce il prossimo 29 marzo il nuovo album di Fiorella Mannoia "Personale", un titolo dal significato multiplo che nasce sia dal significato originale del termine che dall'amore che la cantante ha sviluppato negli ultimi anni per la fotografia ("Mi è sempre piaciuto fotografare con il cellulare, non ho mai pensato di comprare una macchinetta vera. L’ho comprata e mi si è aperto un modo, neanche da due anni che ho questa passione"). Sono 13 canzoni che "raccontano consapevolezze e prese di coscienza, riflessioni su se stessi, sull’umanità, sulla vita e sui sentimenti" come si legge nella nota stampa di presentazione di questo lavoro a cui hanno collaborato autori giovani e veterani dell'autorato, da Federica Abbate a Luca Barbarossa (autore di un brano in romanesco) passando per Giulia Anania, Amara, Bungaro, Antonio Carluccio (autore e interprete di un duetto in dialetto napoletano), Cheope, Cesare Chiodo, Marialuisa De Prisco, Ivano Fossati, Daniele Magro, Rakele, Zibba.

Il peso del coraggio

Ad anticipare questo nuovo lavoro della cantante romana è stato il singolo "Il peso del coraggio" che lei stessa, in conferenza stampa, ha definito "una canzone necessaria, un pugno nello stomaco, arrivata dopo una lunga conversazione notturna con Amara. Lei mi stava scrivendo e mi ha chiesto di cosa volessi parlare. Guardati intorno, ognuno deve fare, mettere in circolo amore. Qui bisogna fare da contraltare da quello che succede. Siamo state un’ora al telefono, conversazioni da donne. Quattro o cinque giorni dopo mi ha chiamata… ha lavorato con l’altra ragazza. Io l’ho messa nelle casse ed è stato come un pugno nello stomaco".

L'errore sul Movimento 5 Stelle

Guardarsi attorno e mettere in circolo l'amore, due cose che in qualche modo hanno avuto a che fare anche con la sua esposizione politica. La cantante, infatti, in passato ha appoggiato il Movimento 5 Stelle dalle cui politiche di Governo, ultimamente, ha preso le distanze. Sempre in conferenza stampa ha spiegato: "Riguardo al Movimento 5 Stelle mi sono esposta. E quando ti esponi lo metti in conto che puoi sbagliare valutazioni. Non è la prima volta che mi sbaglio, non mi pento di essermi esposta, non c’è pentimento nella speranza, non esiste questo binomio. Se mi chiedete se siamo contenti vi dico di no, sono più arrabbiata che pentita".

Penelope, Il senso e Anna siamo tutti quanti

La cantante ha anche parlato di tre canzoni presenti nell'album, di "Penelope" scritta da Fossati ha spiegato: "Un brano di Ivano non è mai mancato nei miei dischi. Aveva scritto musiche sui miei testi. È stata una cosa strana ma una soddisfazione quando fu il primo ad ascoltare “Se io mi guardassi”, canzone scritta da me, la apprezzò e scrisse la musica. Questa volta è tutto di Ivano, mi riporta a “Panama”. È stato molto contento di come lo abbiamo fatto, c’è questo assolo di fisarmonica di salis bellissimo. È un Ivano dannato. Sicuramente live farà divertire molto i musicisti". Per quanto riguarda "Il senso" con Zibba, invece ha spiegato che è un pezzo a cui ha "aggiunto la frase sui diritti, ho messo l’immagine delle due ragazze strette in questo muro bianco che sembrano sole al mondo che non si curavano di noi era un momento intimo vederle chiuse incuranti.", spiegando anche che la protagonista di "Anna siamo tutti quanti" è "una ragazza delusa che reagisce. Molti giovani non sanno di quello che accadrà nel futuro, devo dire che in mezzo a questa delusione sento dei focolai di ribellione, si sta muovendo qualcosa che era fermo da tempo. Questa preoccupazione risveglia un senso civico che prima non c’era. I giovani sono disillusi dalla vita ma hanno degli ideali. L’abbiamo visto nella manifestazione. I giovani sono disillusi dalla politica, ma non da tutto. Quando gli si propone qualcosa si muovono. La politica li ha delusi, non gli argomenti".

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