Festival francesi cancellano lo show degli Eagles of Death Metal: “In disaccordo con loro”
Era il 13 novembre 2015 quando gli Eagles of Death Metal si esibirono al Bataclan, diventando tristemente protagonisti di una delle più sanguinose notti francesi. Nel locale, infatti, fecero irruzione dei terroristi che seminarono panico e morte.
Tre mesi più tardi, la band tornò a suonare a Parigi. In quell'occasione il chitarrista Jesse Hughes dichiarò: "I parigini sono stati incredibili con noi e il nostro amore per la città e i suoi abitanti è un milione di volte superiore rispetto a novembre scorso. Le storie dei sopravvissuti, dei feriti, di quelli che hanno perso qualcuno, ci hanno sconvolti. Non abbiamo pensato ad altro che a ritornare per terminare il concerto". La Francia sembrava ricambiare il loro affetto, almeno fino a queste ore.
Ben due festival francesi, infatti, hanno cancellato le esibizioni della band dal loro cartellone. In particolare, stiamo parlando del "Rock en Seine" di Parigi e del "Cabaret Vert festival", nel nord della Francia. Secondo quanto hanno dichiarato in un comunicato, i promoter degli eventi si sono detti:
"In totale disaccordo con le recenti affermazioni di Jesse Hughes".
Le dichiarazioni di Jesse Hughes che hanno sollevato la polemica
Il leader della band Eagles of Death Metal ha rilasciato un'intervista alla testata americana Taki's Magazine, nella quale è tornato ad ipotizzare che gli uomini della sicurezza del Bataclan fossero d'accordo con i terroristi e li abbiano lasciati entrare. Dichiarazioni per le quali, tra l'altro, si era anche scusato nel marzo scorso. L'artista però ha ribadito di "aver visto dei terroristi all'interno del Bataclan prima dello show del 13 novembre", e di aver visto dei "musulmani festeggiare per strada durante l'attacco".
Hughes aveva fatto storcere il naso già in passato, quando si era espresso in favore di una maggiore libertà nel possesso di armi: "So che in molti non saranno d'accordo con me, ma quella notte le pistole potevano rendere le persone uguali. E mi fa schifo che le cose stiano così. Perché non ho mai visto morire una persona che aveva un'arma, e voglio che tutti possano averne una. Ho visto morire persone che forse avrebbero potuto vivere".