video suggerito
video suggerito

Fedez contro Pillon: “La legge Zan è priorità, voglio un Paese che tuteli la libertà di mio figlio”

Dopo Elodie, anche Fedez parte all’attacco del Senatore Pillon, che nelle scorse ore ha scritto un post per esultare per il rinvio della discussione sulla legge Zan contro l’omotransfobia e la misoginia, bloccata in parlamento anche per volere della Lega: “Questa legge dovrebbe essere una prioità”.
A cura di Redazione Music
8.022 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo Elodie, anche Fedez parte all'attacco del Senatore Pillon, che nelle scorse ore ha scritto un post per esultare per il rinvio della discussione sulla legge Zan contro l’omotransfobia e la misoginia, bloccata in parlamento anche per volere della Lega. Un post contro chi vorrebbe vedere approvata una legge che amplia un diritto e che ieri aveva ottenuto l'appoggio della cantante: "Anche per oggi niente Zan. Ne parleremo più avanti con la speranza che prevalga il buon senso.La commissione giustizia sta lavorando febbrilmente per approvare il decreto sul riordino dell'esame di avvocato. Decine di migliaia di giovani attendono di poter svolgere la prova per cominciare una attività professionale. Penso che queste dovrebbero essere le vere priorità. Le valutazioni sull'incardinamento di leggi ideologiche, inutili e divisive possono aspettare. Con buona pace di Elodie e di tutta la compagnia cantante" ha scritto il Senatore.

Le storie di Fedez contro Pillon

Video thumbnail

Parole a cui Fedez ha voluto rispondere con alcune storie su Instagram per sottolineare come le priorità del paese debbano essere quelle di estendere i diritti: "Buongiorno a tutti, questa mattina mi sveglio con le dichiarazioni del senatore Pillon e io vorrei entrare nel merito delle priorità del Senatore e del ddl Zan. Partiamo dal principio, che cos'è il ddl Zan: il ddl Zan è un disegno di legge che attua nuove misure di prevenzione e di contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, l'orientamente sessuale, l'identità di genere e la disabilità, in sostanza dà più diritti a chi non ne ha" spiega Fedez, sottolineando come proprio Pillon e il suo Partito abbiano, in passato, osteggiato la discussione "dando tale motivazione: questa legge non va bene perché darebbe il via libera agli uteri in affitto (dichiarazione del luglio scorso, ndr), che è un bel titolo, ma il tema è che dentro il ddl Zan non si parla di uteri in affitto, ma guarda un po', guarda un po'".

Le domande di Fedez su Lega e Lombardia

Fedez continua l'attacco meravigliandosi del concetto di priorità per Pillon che su questioni del genere ha dibattuto spesso in passato: "Oggi il senatore Pillon ci stupisce con una nuova, esilarante dichiarazione dicendo che il ddl Zan non è una priorità e io dico: ma scusi, Pillon, lei ha basato la sua intera carriera politica trattando solo ed esclusivamente questi temi. Lei è famoso per essere quello del Family Day e oggi si toglie dal dibattito così? Non è da lei, entriamo nel dibattito, ma non che mi dice che ci sono altre priorità, perché se vogliamo parlare di priorità parliamo di priorità: vogliamo parlare delle priorità di come sta gestendo la Lega il piano vaccinale Lombardia dove ci sono gli 80enni e i 90enni che non sono ancora vaccinati? Vogliamo parlare di come la Lega non è riuscita a costruire una terapia intensiva spendendo decine di milioni di euro durante l'emergenza? Oppure per lei era una priorità quando io e mia moglie abbiamo esortato nel nostro piccolo a indossare le mascherine mentre il vostro leader andava in giro a fare assembramenti, a togliersi la mascherina per fare i selfie e nel dire: Fedez è un personaggio blasfemo che uccide la nostra civiltà e non può fare appelli di questo tipo. Cioè, il mio Gesù Cristo tatuato sulla pancia è una priorità per lei in un momento così delicato per il Paese? Perché a questo punto non so che priorità abbia lei".

Un Paese che tuteli il diritto a esprimersi

A quel punto il cantante, da sempre molto attivo sui temi dei diritti civili, ha mostrato un intervento del Family Day in cui Pillon parlava della vergogna di questa società che permette ai bambini di truccarsi: "Le dico una cosa da padre signor Pillon, io ho un figlio di tre anni che gioca con le bambole e questa cosa non desta alcun tipo di turbamento in me e non provocherebbe alcun turbamento in me se un giorno dovesse sentire l'esigenza di truccarsi, mettersi il rossetto, di mettersi lo smalto, una gonna perché ha il diritto di esprimersi come meglio crede mio figlio. La cosa che mi destabilizzerebbe è sapere che vive in uno Stato che non tutela il suo sacrosanto diritto di esprimersi in piena libertà cercando di arginare le dinamiche discriminatorie e violente che molto spesso si verificano in questo Paese. Questa per me è una priorità".

8.022 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views