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Fedez appoggia i ‘No Expo’ e risponde alle critiche: “Contro di me squadrismo mediatico”

Fedez appoggia i ‘No Expo’, i giovani che si oppongono all’Esposizione universale e si becca critiche e insulti da politici e giornalisti. Su Facebook spiega cosa è successo: “Se sono così spaventati dall’opinione di un ragazzino tatuato, vuol dire che siamo veramente alla frutta”
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Di Fedez si può dire tutto tranne che non sia uno che non prende ed esprime appieno le proprie idee politiche. Da sempre vicino alle posizioni del Movimento 5 Stelle, anche in questi giorni il rapper milanese ha voluto farlo, difendendo le posizioni dei cosiddetti ‘No Expo' che oggi hanno manifestato per le strade di Milano a un giorno dall'apertura dell'Esposizione Universale che l'Italia ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre 2015 . A fronte di un blocco di consensi, ci sono diversi fronti che protestano contro quella che sarà una delle maggiori vetrine italiane dei prossimi mesi e di cui Fanpage.it vi ha mostrato, però, alcuni problemi della vigilia.

Fedez, insomma, ha sostenuto alcune di queste critiche e per questo è stato bersaglio, sui social, di non poche critiche, rivoltegli anche da alcuni giornalisti. E su Twitter il rapper non è uno che usa sottrarsi al dialogo, anche duro. E così ha risposto, tra le altre, alle critiche di giornalisti diversi tra loro come Filippo Facci, a Nicola Porro, passando per Federico Mello e lo stesso Salvini:

A fine giornata, però, ha voluto spiegare quello che è successo e lo ha fatto con un lungo post su Facebook.

Un post che comincia in maniera molto chiara:

Mi spiace passare ogni volta per un rissoso e attaccabrighe, ma le circostanze in cui mi trovo sono paradossali

preludio alla spiegazione del perché del suo appoggio ai cosiddetti ‘No Expo':

Oggi mi sono sentito di condividere le motivazioni e lo spirito dei manifestanti ‪#‎NoExpo‬ , a fronte dello sdegno di molto giornalisti verso l’imbrattamento di alcune vetrine (perlopiù di banche e finanziatori dello stesso Expo) mi sono permesso di asserire che, per quanto deprecabili, gli atti vandalici dei manifestanti non possono essere messi sullo stesso piano (o addirittura superare in termini etici o di eco mediatica) le piaghe che ci affliggono da sempre, e parlo delle infiltrazioni mafiose (presenti nel progetto Expo) e gli appalti chiacchierati (di Expo,in questo caso).

Poi è arrivato al punto e ai giornalisti e politici che lo hanno insultato sul social, senza voler affrontare una discussione vera e propria

Giornalisti e politici non si sono fatti attendere, non prestandosi ad un civile confronto ma insultandomi gratuitamente, addirittura esprimendo la volontà di volermi menare (cosa che succede ogni volta che oltrepasso il confine dell’artista marionetta).
Gli stessi buonisti che rivendicavano il senso di civiltà di fronte ad un atto vandalico oggi hanno rivolto a me i seguenti epiteti: RITARDATO,CRETINO,IDIOTA ED IMBECILLE augurandosi addirittura un ritorno allo squadrismo fascista (commento sotto l’immancabile post di Salvini).
Se politici e giornalisti sono così spaventati dall’opinione di un ragazzino tatuato tanto da ricorrere allo squadrismo mediatico, vuol dire che siamo veramente alla frutta.

prima di chiudere con un'immagine in cui faceva un collage di alcuni interventi del leader leghista e del giornalista di Libero:

Vi lascio con solo alcune delle parole di grande “civiltà” scritte da uno pseudo giornalista e sostenitori di Salvini

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