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Federico Rossi: “Avevo paura delle persone, oggi sono la mia forza. Benji? Non doveva giustificarsi”

Federico Rossi ha parlato a Fanpage.it di Maledetto mare, singolo che segna l’inizio di un nuovo percorso, dell’album, di Benji e della polemica per il bacio a una fan.
A cura di Francesco Raiola
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Si chiama Maledetto Mare l'ultimo singolo pubblicato da Federico Rossi e il primo di quello che definisce un nuovo percorso. Ci sono state altri singoli, usciti nei mesi scorsi, tutti però che hanno costruito la strada verso una nuova idea. Adesso, qualsiasi cosa succederà non si fermerà più, come spiega a Fanpage che lo ha raggiunto su Zoom. Il percorso solista continua, con le difficoltà che comporta la scelta (subita) di andare solista dopo anni di numeri incredibili e album in testa alle classifiche, ma anche con una maggiore serenità raggiunta. L'attesa die fan è per il primo album, per ora Rossi spiega di voler continuare a scrivere, cosa che farà anche in vacanza. Nell'intervista il cantante racconta anche perché ha scelto di raccontare la dinamica dello scioglimento di Benji & Fede e svela cosa è successo prima, durante e dopo il bacio con una fan che era nel pubblico durante una sua esibizione.

È un tormentone senza essere troppo tormentone, con quei synth anni 80, no?

Questa canzone è l'inizio di questo nuovo percorso, nel quale voglio dare sfogo a questa mia nuova scrittura, a questa nuova empatia musicale e artistica. Non era un mio obiettivo gareggiare nella gara dei tormentoni ma dare il la a un percorso, a una sonorità, a un appeal che vorrei da adesso in poi non si fermasse più.

Per questo parli di albe nuove?

Esatto, ma anche perché sono appassionato della natura, dei suoi fenomeni, ogni tanto mi prendo dei momenti per andare in mezzo alla natura e ritrovare radicamento e integrità. Quest'immaginario, che ho inserito anche nel video, è incline alla mia vita, pensa alle scene del nuoto: fin da piccolo ho sempre vissuto lo stare sott'acqua come una forma di meditazione, questo riuscire a raffigurarlo in campo artistico mi ha dato una bella luce interna, è un bell'inizio.

Quindi quello che è venuto prima era solo una preparazione a questo nuovo inizio?

Io scrivo, lo faccio in vari momenti della mia vita e lo faccio in base a ciò che vivo e che sento. I pezzi usciti sono comunque miei, hanno avuto semplicemente un approccio diverso a livello artistico, alcuni sono coscritti, altri sono interpretati, però quello che mi è sempre importato tanto è stato provare a dare un'interpretazione artistica a 360 gradi, pure con i video e un certo immaginario che potessero collegarsi a quello che è il mio aspetto personale. È un percorso, quindi, e chissà dove andrà.

Chissà dove andrà, però c'è chi si chiede quando uscirai con l'album. Esiste come prospettiva, oggi?

Io la sto vedendo questa prospettiva, in questi anni ho scritto tante cose e la musica è diventata il mio hobby preferito: mettermi in casa con le cuffiette, la sera, e buttare fuori flussi di coscienza è diventato un divertimento incredibile, quasi come da piccolo lo era giocare a calcio. Nella musica ho trovato anche questo, poi è anche un mestiere, quindi ti porta a dover rispettare delle tempistiche, dare il tempo a tutto, però è chiaro che l'album lo vedo e lo sento come obiettivo. Sto scrivendo tanto, farò uscire musica e quello che posso dire è che questa volta, con tutto me stesso, qualsiasi cosa succeda, non mi fermerò più.

Esiste la pressione di dover mantenere un certo standard, anche di numeri, a cui eri abituato ai tempi di Benji & Fede?

È una pressione costante, anche per la questione di prima della musica che diventa lavoro, soprattutto quando hai alle spalle 10 anni di percorso di un certo tipo e certi risultati. È normale che uno senta questo peso enorme sulla schiena, però se ti dai delle priorità, hai una concezione di vita che va al di là di questo, puoi viverla serenamente e riuscire almeno a soddisfare te stesso. Insomma, almeno tu sei soddisfatto e sai di essere sulla strada giusta, capisci che tutto ciò che riguarda i fattori esterni non possono più dipendere da te e non puoi neanche colpevolizzarti se qualcosa non va o non è concepita dalle persone come pensavi tu. Per me l'unica cosa che conta è fare delle cose belle per me stesso, il massimo che puoi fare è esprimerti al meglio. Una volta che riesci a fare questo, che persegui questa strada, sei determinato, sei coerente e integro con te stesso, il lavoro è già stato fatto.

Te lo chiedevo perché a volte il rischio è anche di restare ingabbiato in certi suoni, soprattutto se sei considerato un artista mainstream.

Sì, capisco quello che intendi. Alcuni brani possono essere un assaggio di ciò che verrà, possono far percepire un cambiamento, magari non sono per forza quelli che vanno a sfondare le classifiche, soprattutto se quello che uno decide di fare è un percorso di costruzione e non di imposizione, quello, cioè, per cui hai avuto un percorso di un certo tipo e non potresti uscire senza mantenere alcuni standard. Se rimani intrappolato in quella condizione, però, è molto difficile crescere, soprattutto nel lungo termine. Alla fine, però, parla sempre la musica, questo è un primo brano e quello che sarà lo vedremo nel tempo.

Il palco è ancora amico oppure una sfida da superare viste le pressioni a cui sei sottoposto?

Attualmente è un grande amico. È come una lunga camminata in un deserto senz'acqua, poi quando arrivi a una fonte quell'acqua diventa ancora più buona. Io sono stato fermo per tanto tempo, ho fatto quattro festival radio, ma li ho vissuti com se fossero San Siro, seppur con la ruggine di un periodo lungo senza palco. In questo momento, però, il palco diventa un alleato maggiore, che mi auguro che presto possa sorreggermi per realizzare nuove imprese.

Nel comunicato, parlando di questa nuova alba, dici: "È in quel momento che dobbiamo essere certi di ciò che desideriamo". Cosa desideri?

Desidero una sempre più chiara e sicura libertà d'espressione, perché per tanto tempo, anche per mancanza di consapevolezza e conoscenza di ciò che realmente volevo, mi sono impedito di vivere alcune situazioni che potevano essere affrontate meglio e mi avrebbero dato una consapevolezza artistica maggiore.

Tipo?

Banalmente? Andare a un festival per ascoltare un artista e farlo in mezzo alla gente, vivendo la vibrazione che ti può dare, senza trovarti per forza in una situazione privata perché hai paura delle persone.

Avevi paura?

La paura delle persone è limitante. Quando vivi un periodo di grande esposizione, di successo, ne sei quasi impaurito, ma alla fine sono quelle persone che ti danno un feedback sulla vita. Parlare con loro è importantissimo per chi fa arte, ti fa capire tante cose, ti permette anche di conoscerti meglio, capire te stesso, invece ho spesso avuto paura di queste cose. Ora vorrei allargare questo campo, anche per essere maggiormente ispirato.

Parlando a Cosmopolitan della separazione da Benjamin hai detto che non dipendeva da te e che finalmente potevi dirlo. Cosa ti tratteneva dal farlo?

Un po' perché non mi capitava di fare interviste da un bel po' di tempo, dall'altro perché era arrivato un momento in cui si poteva anche dire, per essere sinceri con le persone. Ci siamo presi entrambi la responsabilità della decisione, io non gliene ho mai fatto una colpa, però poteva essere brutto: lui aveva i suoi motivi e se fosse passato da subito il messaggio che la decisione era stata presa da lui, forse le persone non avrebbero capito ed empatizzato per la situazione che stava vivendo. Adesso che è passato un po' di tempo, però, si può dire. Poi io ho dato questa risposta perché mi è stato chiesto se avessi qualche ripensamento riguardo alla scelta di separarci e io ho risposto che non potevo averne perché la scelta non l'ho presa io.

Ti ha soddisfatto la risposta di Benjamin?

Ma lui non doveva manco giustificarsi…

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Mi racconti la polemica sulla ragazza che hai baciato durante un'esibizione?

Si è creato un bel polverone, ma non mi aspettavo che potesse scatenarlo una cosa così. In quel momento mi sono sentito di fare quella cosa e l'ho fatta, senza voler mancare di rispetto a nessuno, ovviamente, anche perché non sono una persona che fa cose estreme. Per me era show e ritornando al discorso del palco che mi è mancato, succede che quando sono lassù cerco di lasciarmi andare completamente.

Quindi non la conoscevi?

Posso dirti che i nostri occhi si erano già incrociati, dopo il concerto mi è venuta a salutare, mi è sembrata serena, credo che sia stato un bel momento. Mi ha dato una scossa emotiva che mi è piaciuta.

La conoscenza è proseguita?

Posso dirti che ci sono buone vibrazioni.

Come passerai questa estate?

Il mio obiettivo è di unire la musica alla vacanza, quindi vivere e scrivere. Cercherò di prendere uno studio mobile e andare da qualche parte a creare, poi penso che farò una vacanza in barca con degli amici e infine mi concentrerò sulla musica e sui prossimi step verso i quali andrò con molta determinazione.

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