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Fausto Leali e la canzone Angeli negri a cui ha fatto riferimento nella polemica al GF Vip

Fausto Leali è di nuovo protagonista di una polemica al Grande Fratello Vip, a pochi giorni da quella per Mussolini. E così, dopo aver detto che in fondo Mussolini ha fatto anche cose buone, si è rivolto a Enock, calciatore e fratello Mario Balotelli, chiamandolo ne*ro e facendo riferimento a una sua vecchia canzone.
A cura di Redazione Music
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Fausto Leali è di nuovo protagonista di una polemica al Grande Fratello Vip, a pochi giorni da quella per Mussolini. Il cantante, infatti, pare che abbia assunto un ruolo preciso nella casa, ovvero quello di chi non riesce a comprendere che i tempi sono cambiati e non è detto che se una cosa era socialmente accettata 10-20-50 anni fa, lo sia ancora. E così, dopo aver detto che in fondo Mussolini ha fatto anche cose buone, si è rivolto a Enock, calciatore e fratello Mario Balotelli, chiamandolo ne*ro, urlandolo mentre tutti gli inquilini erano in cerchio. Il ragazzo bergamasco ha protestato, con molta tranquillità, c'è da dire, chiedendo al cantante di "A chi" di non usare quella parola.

La polemica al GF Vip

Leali, però, non ha avuto di meglio da fare che spiegargli che alla fine non c'è niente di male perché "Nero è il colore, ne*ro è la razza" (sic), scatenando un piccolo dibattito, con Enock e Patrizia DeBlank che provavano a spiegargli che quella parola non la si deve usare perché è offensiva, mentre Tommaso Zorzi si metteva le mani al volto. Insomma, Leali non riusciva a capacitarsi di come Enock potesse viverla come offesa, anche perché una delle sue canzoni più famose, a cui ha fatto anche riferimento durante la discussione, ha proprio quella parola nel titolo, e anche in quello dell'album. Uno dei suoi album, infatti, si intitola "Il negro bianco", espressione che faceva riferimento alle sue doti canore e che prende spunto anche dalla prima canzone della tracklist che è proprio "Angeli negri".

Il significato della canzone

Proprio facendo riferimento alla canzone, nella casa ha spiegato che in fondo non l'aveva neanche scritta lui. E in effetti, il brano è la cover – riproporre brani famosi all'estero in italiano era una pratica molto comune – del brano "Angelitos negros", canzone di Pedro Infante del 1948, con parole del poeta venezuelano Andrés Eloy Blanco, adattata in italiano da Gian Carlo Testoni, mentre qualche anno prima, nel 1951 il brano fu riproposto col titolo "Angeli neri" da Luciano Tajoli. La canzone parla di un uomo che chiede a un pittore di dipingere anche un angelo nero sulla tela a cui sta lavorando, "Pur se la Vergine è bianca", con frasi come "Tutti i bimbi vanno in cielo, anche se son solo negri" e "Non sono che un povero negro Ma nel Signore io credo E so che tiene d'accanto Anche i negri che hanno pianto"

Il testo di Angeli negri

Pittore, ti voglio parlare
Mentre dipingi un altare
Io sono un povero negro
E d'una cosa ti prego

Pur se la Vergine è bianca
Fammi un angelo negro
Tutti i bimbi vanno in cielo
Anche se son solo negri

Lo so, dipingi con amor
Perché disprezzi il mio color?
Se vede bimbi negri
Iddio sorride a loro

Non sono che un povero negro
Ma nel Signore io credo
E so che tiene d'accanto
Anche i negri che hanno pianto

Lo so, dipingi con amor
Perché disprezzi il mio color?
Se vede bimbi negri
Iddio sorride a loro

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