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Fabri Fibra: Ligabue non è rock e Vasco Rossi ormai campa di rendita

Il rapper di Senigallia ha rilasciato un’intervista per il magazine Rolling Stone e, come suo solito, non si è risparmiato in pensieri e parole.
A cura di Biagio Chiariello
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Sulla copertina del nuovo numero di Rolling Stone spicca un primo piano di Fabri Fibra. E' lui il protagonista dell'intervista contenuta nel mensile. E come capita ormai da tempo, quando c'è di mezzo il controverso rapper di Senigallia è sempre un buon motivo per parlarne. Fabrizio Tarducci (questo il vero nome del cantante), nel promuovere il suo libro “Dietrologia. C’è chi vuole uscire da questo mondo di plastica” in uscita a fine ottobre, si traveste da filosofo moderno e parla d'amore, di droga, dei mali della nostra epoca, e anche dei suoi colleghi. E che colleghi! Ligabue e Vasco Rossi. Il primo non è rock, è il cantante dell’italiano medio che sogna lo stesso lavoro per 50 anni e il posto fisso.

Ogni volta che entro in un ipermercato, dopo 10 minuti tra gli scaffali risuona un pezzo di Ligabue. Non conosco nessuno tra quelli che ascoltano Ligabue che capisca di musica. E non è per buttarla addosso a Ligabue, che è uno che lavora duro: il problema è come la gente lo vive: per i fan è il Bruce italiano, e allora poveretto anche lui è chiuso in una gabbia, che si chiede come uscirne. Lui non è seguito perché è figo. E’ seguito perché è capito a differenza di Battiato. Non c’è un caz*o da capire oltre ciò che dice: Cos’ha di rock? E’ un cantautore buono per l’italiano che sogna lo stesso lavoro per cinquant’anni e il posto fisso.

il rapper di senigallia sulla copertina del magazine

Vasco, invece, ha fatto una canzone buona negli anni Settanta e poi è campato di rendita: "Ora sta tentando di capire il web, vedremo se gli riuscirà di uscire dalla routine, e se i fan glielo permetteranno. Un po’ li invidio, quelli della vecchia guardia. Perché all’epoca se facevi centro, eri accolto nell’Olimpo e dovevi solo amministrarti – guarda quanti sono tuttora in giro per aver cantato una sola canzone."

Poi bacchetta chi fa uso di droga. Cocaina nello specifico: “… la si nomina sempre con leggerezza per quell’aria chic. Le droghe ti fregano tutte, la dipendenza condiziona tutte le azioni della tua vita senza che tu te ne accorga”.

E filosofeggia sul rapporto tra amore e donne: “Le italiane sono vittime della grande bugia italiana: l’amore. Una massa di film e canzoni ha consolidato questa zavorra per cui l’amore dev’essere la cosa più importante della vita".

Checche se ne dica, Fabri Fibra dice sempre quel che pensa (e fa anche quel che gli dice la testa, come capitato in un concerto in estate nel quale ha risposto a microfonate ad un fan che lo insultava). E' una persona che non nasconde mai il suo pensiero. E questo gli fa onore. Ma solo questo.

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