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Esseho, il successo di Bambi e Summertime: “Se la musica non viene ascoltata, non esiste”

Un racconto pop lineare, che racconti le sfumature intime dei sentimenti del cantante, Esseho per la precisione: stiamo parlando di “Aspartame”, il progetto d’esordio del cantante romano Matteo Montalesi, che dopo il successo di “Bambi” e la coppia di singoli “Michelle” e “Costellazioni”, scelte per la colonna sonora della serie Netflix “Summertime”, si racconta in un’intervista.
A cura di Vincenzo Nasto
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Lo scorso 7 giugno usciva "Aspartame", il primo disco di Esseho – il cui vero nome è Matteo Montalesi – per Bomba Dischi, un progetto arricchito dei successi di "Bambi", oltre due milioni di stream su Spotify, e della coppia di singoli "Michelle" e "Costellazioni", che sono andate ad arricchire la colonna sonora della serie Netflix "Summertime". Un progetto "scritto di pancia", come ha rivelato lo stesso Esseho, che ha cercato di raccontare l'amore e la sua finitezza, tutte le sue estremità in una narrazione semplice, quasi intima. Un progetto che è nato durante un litigio in auto con la propria fidanzata, e che ha dato vita al singolo "Aspartame", titletrack del progetto.

Il 7 giugno scorso usciva il tuo album d'esordio "Aspartame", come hai vissuto queste due settimane e che percezione hai del progetto?

Sono molto contento del progetto, anche se non pienamente soddisfatto. Riconosco che dietro questo lavoro ci sono tante persone, tanto lavoro, ma soprattutto un pezzo della mia vita. Ciò che adesso mi sembra normale, tra cinque anni sarà un album fotografico di ricordi.

Qual è la prima immagine che ti salta in mente quando pensi al disco e alla sua realizzazione?

La prima immagine che mi viene del disco è un litigio con la mia ragazza in auto. Mi ricordo quella sera, quel momento, perché ho scritto il brano Aspartame e glielo feci sentire. Le dissi: ecco questi siamo noi.

Qual è stata la reazione al successo di "Bambi", ma soprattutto all'inserimento di "Michelle" e "Costellazioni" nella produzione Netflix "Summertime"?

Sinceramente mi ha sorpreso, sono contento. Ammetto che essere riuscito ad arrivare a tante persone fa piacere, ma lo scopo non è solo quello. Per me l'obiettivo è avere persone che recepiscono a livello emotivo ciò che stai cantando. Possono essere dieci milioni come 200 persone, alla fine la musica non è qualcosa di tangibile, ha bisogno di essere ascoltata. Se la musica non viene ascoltata, non esiste.

Che ruolo ha Roma nella tua vita, dopo esser stata l'immagine che fa da sfondo alla tua musica?

Roma è importante perché vivo qui da sempre, per me è una costellazioni di ricordi e di strade. Però non voglio cadere nel cliché dell'artista romano, che è tutto bello e perfetto. Per me non è così, la città ha anche tanti difetti, tanti problemi sociali molto evidenti.

Cosa significa un disco "scritto di pancia"? Hai molto spesso descritto il tuo "Aspartame" così.

Io ho le cose da dire, non indirizzate per forza a qualcuno. È un messaggio che mando, magari in un'altra lingua, che chiamo il musichese. Quando parlo in italiano, a nessuno interessa ciò che dico, invece quando lo canto, che sia una cosa bella o una brutta, le persone si interessano immediatamente.

Che tipo di influenza ha avuto Niccolò Contessa nella produzione dell'album?

Beh Niccolò è una personalità geniale, come tutti quanti i produttori nel disco. La sua figura è stata importante perché è riuscito a tradurre praticamente alcune idee che avevo in testa, ma soprattutto a riordinare tutto il progetto, mettendo a fuoco ciò che era importante da comunicare.

Il momento più difficile nella produzione di "Aspartame".

Il momento più difficile è stato chiudere il disco, in piena zona rossa. Dovevo chiudere un sacco di brani, ma non avevo più uno studio. Si erano accavallate un sacco di canzoni che dovevo completare e avevo poche ore da poter passare in studio, quindi dovevo concentrarmi per sfruttare il tempo al massimo. Sì, credo sia stato quello il momento più difficile.

Chi sarà Esseho tra due anni?

Tra due anni io non so nemmeno se continuerò a fare questo lavoro, ma il mio obiettivo è fare della musica il mio pane. Magari potrei cambiare anche genere, non lo escludo assolutamente. Anzi ti dico che già sto guardando anche un po' altrove: negli ultimi tempi sto ascoltando un sacco Tenco, non metto le mani avanti che mi piacerebbe avvicinarmi anche al cantautorato italiano.

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