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Enrico Ruggeri: “Sanremo pilotato, una nota signora della tv convinse la giuria a darci zero”

Enrico Ruggeri racconta come l’edizione 2003 del Festival di Sanremo sia stata poco chiara: “Non parlo di frode, ma lascio intendere che magari c’è qualcosa di pilotato. Una nota signora dello spettacolo convinse tutta la giuria di qualità a darci zero per aprire la strada del podio a un suo amico”.
A cura di Stefania Rocco
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Al Corriere della Sera, Enrico Ruggeri affida dichiarazioni importanti legate alla sua partecipazione al Festival di Sanremo. Parla in particolare dell’edizione 2003, lasciando intendere che sia accaduto qualcosa di poco chiaro allo scopo di favorire uno degli artisti in gara. Il primo amo è contenuto all’interno della sua autobiografia “Sono stato più cattivo”. Quando gli si chiede di approfondire, il cantante ricorda che all’epoca partecipò al Festival insieme ad Andrea Mirò, sua attuale compagna:

Una nota signora dello spettacolo convinse tutta la giuria di qualità a darci zero per aprire la strada del podio a un suo amico. Il nome non lo faccio nemmeno nel libro, ma basta andare a spulciare le cronache di allora per scoprire di chi si tratta. non parlo di frode, piuttosto faccio intendere che magari c’è qualcosa di pilotato. Basta comporre le giurie in un certo modo o far chiudere il televoto a una certa ora e il gioco è fatto. E non credo che esista nemmeno il sistema perfetto per evitare dubbi sull’esito della gara. D’altronde Sanremo fa girare milioni di interessi e qualcuno quel benedetto trofeo se lo deve pur portare a casa.

"All'Eurofestival volevano perdessi"

Rivela, inoltre, l’ennesimo retroscena poco chiaro. Era il 1993, vinse Sanremo con la canzone Mistero e partecipò all’Eurofestival. La leggenda vuole che in quell’occasione la Rai si fosse mobilitata affinché non vincesse:

Non è per nulla una leggenda. Andai in Irlanda per la gara e la funzionaria che mi accompagnava mi disse: “Sono qui per evitare che lei arrivi primo”. La Rai non voleva spendere tutti quei quattrini per organizzare l’evento di cui forse non le importava granché, visto che da noi non faceva grandi ascolti in tv.

Gli anni della cocaina: “Avevo un mucchio di soldi”

Ruggeri torna, infine, sugli anni della cocaina, quando all’apice della carriera rischiò di cadere in un tunnel dal quale sarebbe stato difficile uscire:

la faccenda poteva diventare più seria: avevo un mucchio di soldi da spendere e quella polvere era parte integrante della vita sociale di Milano. Ma un giorno decisi di smettere e non l’ho mai più toccata. La cosa che ricordo con più tristezza di quel periodo è che si creava complicità con persone di cui, in uno stato di lucidità, non sarei mai stato amico.

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