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Emis Killa dopo il concerto cancellato a Ladispoli: “Anche non permettermi di lavorare è violenza”

Emis Killa, dopo la cancellazione del concerto di Capodanno a Ladispoli con Guè, ha commentato nelle sue storie Instagram: “Se il compenso per i miei show si avvicinasse anche solo alla metà di quella cifra non mi prenderei una pausa dal tour nemmeno se avessi la peste bubbonica”
A cura di Vincenzo Nasto
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Emis Killa, foto di Francesco Prandoni e Instagram Account @emiskilla
Emis Killa, foto di Francesco Prandoni e Instagram Account @emiskilla

Lo scorso 28 novembre, Alessandro Grando, sindaco del comune di Ladispoli, in provincia di Roma, ha annunciato di aver annullato la partecipazione del rapper Emis Killa al concerto cittadino previsto per la notte di Capodanno. La decisione era arrivata dopo alcune segnalazioni da parte di alcune associazioni di residenti e dal gruppo consiliare del PD, all’opposizione nel paese, in merito al brano Tre messaggi in segreteria, contenuto nel terzo album in studio del rapper Terza Stagione. Nel testo è possibile trovare "Lo so sono egoista, un bastardo, ma preferisco saperti morta che con un altro" e "Voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi, io ci ho provato e tu mi hai detto no e ora con quella cornetta ti ci strozzerò". Emis Killa ha tenuto a precisare che nel racconto del brano, il protagonista rappresenta un aggressore, e che il sessismo denunciato all'interno del brano non debba essere proiettato, né sul suo personaggio, men che meno sulla sua persona. Le polemiche si sono legate a doppio filo anche al compenso che avrebbe dovuto ricevere l'autore, impegnato nella notte di Capodanno anche con Gué: come dichiarato dal sindaco Grando, l'amministrazione avrebbe speso una cifra intorno ai 300mila euro.

L'annullamento della serata ha provocato la risposta di Emis Killa nelle sue storie Instagram, in cui ha voluto chiarire anche il suo stato d'animo: "Come mi sento? Sconcertato. Né triste, né arrabbiato. Non comprendo davvero come nel 2023 ci sia apertura mentale per quasi tutto, propensione ad aggiornare la propria modalità di pensiero sulla maggior parte delle cose, ma non verso l’arte". Nelle storie successive Emis Killa sottolinea come questa polemica non abbia che aumentato la visibilità del brano, ricevendo l'effetto opposto voluto dai dissidenti: "Ora che avete fatto scoppiare la polemica, mezza Italia ne sta parlando e in moltissimi andranno ad ascoltarsi la canzone da voi incriminata. Se davvero pensate che quel testo sia un problema, la soluzione era forse metterci una lente di ingrandimento sopra? Fortunatamente non avete ragione voi, altrimenti ora avreste lo stesso effetto (ai tempi voluto per via del proibizionismo) delle etichette sul retro dei wine bricks, dove scrivevano cosa non fare assolutamente affinché il succo d’uva diventasse vino".

Emis Killa, storia Instagram @emiskilla
Emis Killa, storia Instagram @emiskilla

Emis Killa che, come ha rivelato il sindaco Grando, era già stato ospite nel 2022 nella città, ha confessato che il suo concerto di Capodanno non è il primo evento annullatogli da un'associazione: "Già in passato una nota associazione mi fece saltare un evento per via delle stesse dinamiche. Vorrei che codeste persone si chiedessero: questa non è forse violenza? Da delle menti così attente mi aspetto ci sia cognizione di tale parola e non ci si fermi alla becera comprensione della sola violenza in senso fisico. Alzare la voce è violenza. Bullizzare è violenza. Escludere è violenza. Tra le cause più combattute negli ultimi anni ci sono le ingiustizie dovute alle differenze di genere sul lavoro. Non permettermi di fare il mio lavoro non è forse la stessa cosa? Non mi pare si stia facendo un passo in avanti. E non mi pare ci sia inclusività nell’agire così".

Emis Killa, storia Instagram @emiskilla
Emis Killa, storia Instagram @emiskilla

L'autore milanese sottolinea anche quanto l'interesse attorno all'ambiente rap abbia bisogno di essere compreso ed educato: "Spero che quanto scritto sia spunto di riflessione non un input per alimentare ulteriori polemiche. Sono felice se questo sarà utile per il mio ambiente e per i miei colleghi affinché da domani ci sia più consapevolezza riguardo il nostro genere musicale, che al contrario di quanti alcuni pensino, ha salvato e salva tutt’ora molte vite, la mia inclusa". Anche dal punto di vista economico, Emis Killa sottolinea come i compensi siano totalmente lontani dalle cifre raccontate dai dissidenti. Per chi pensava che avrebbe ricevuto 200mila euro dal comune di Ladispoli per la serata di Capodanno, Emis Killa risponde: "Non posso parlare anche per Guè perché i suoi cachet sono giustamente affari suoi, ma vi garantisco che se il compenso per i miei show si avvicinasse anche solo alla metà di quella cifra non mi prenderei una pausa dal tour nemmeno se avessi la peste bubbonica".

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