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Elio contro Beppe Grillo: “Sull’autismo mi ha fatto incazzare, ci aiuti a far rispettare le leggi”

Elio degli Elio e le storie tese ha inviato una lettera al Fatto quotidiano indirizzata a Beppe Grillo, colpevole di aver fatto una battuta sull’autismo che ha fatto molto discutere nei giorni scorsi. Elio – il cui vero nome è Stefano Belisari – che è padre di un bimbo autistico ha chiesto a Grillo di impegnarsi a far rispettare le leggi in materia.
A cura di Francesco Raiola
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Stefano Belisari, in arte Elio degli Elio e le storie tese (LaPresse)
Stefano Belisari, in arte Elio degli Elio e le storie tese (LaPresse)

La battuta di Beppe Grillo sull'autismo continua a far discutere, questa volta a intervenire è Stefano Belisari, meglio conosciuto come l'Elio del gruppo Elio e le Storie Tese che di autismo ha esperienza diretta, avendo un figlio che ne soffre, e di cui parlò qualche mese fa al Corriere della Sera denunciando le difficoltà di avere diagnosi, parlando di numeri in crescita se confrontati a quelli di pochi anni fa e spingendo, da testimonial la campagna di sensibilizzazione promossa dal comitato «Uniti per l’autismo», composto da associazioni di genitori: "Voglio dire chiaramente che su questo tema siamo all’età della pietra, specialmente sotto il profilo della percezione. C’è poi il problema dei ciarlatani, delle “cure” che non fanno effetto" disse al quotidiano.

La lettera aperta al Fatto

Oggi sul Fatto Quotidiano ha voluto ribadire la situazione con una lettera aperta diretta proprio a Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle, che sul palco di Italia a 5 Stelle aveva detto: "Chi siamo? Siamo pieni di malattie nevrotiche, siamo pieni di autistici, l’autismo è la malattia del secolo. L’autismo non lo riconosci, per esempio è la sindrome di Asperger, è pieno di questi filosofi in televisione che hanno la sindrome di Asperger. Che è quella sindrome di quelli che parlano in quel modo e non capiscono che l’altro non sta capendo. E vanno avanti e fanno magari esempi che non c’entrano un cazzo con quello che stanno dicendo, hanno quel tono sempre uguale. È pieno di psicopatici".

Parole che non fanno ridere

"Ho ascoltato le Sue parole sui politici/autistici e a parte che non mi hanno fatto ridere, ma far ridere al giorno d’oggi è difficile, Le confesso che mi hanno fatto proprio incazzare" ha scritto Elio, prima di spiegare le difficoltà enormi che si trovano ad affrontare i genitori di bambini autistici, e soprattutto i numeri incerti perché "lo Stato Italiano non fornisce questo servizio di conteggio. Non fornisce quasi nessun servizio". A nulla è servita la spiegazione del comico: "Quando mai un comico cita delle patologie, o qualsiasi altra cosa molto seria, se non con l’intento di usarne la chiave metaforica? Non lasciamo insultare le nostre intelligenze (…) Non esiste il politically correct nel mio mestiere, se vuoi essere davvero un comico. Continuerò ad utilizzare metafore e continuerò ad esservi vicino".

La petizione di Uniti per l’Autismo

Risposta che non ha convinto Elio, il quale ha spiegato quanto il Paese sia ancora dietro per quanto riguarda l'autismo, con diagnosi ancora complesse, ma un bambino autistico diventerà un adulto autistico e "non lo tiene più nessuno, men che meno i genitori ormai anziani". Per questo Elio chiede a Grillo un aiuto: "Vuole esserci vicino? Ci aiuti a fare applicare la legge. Le leggi italiane in tema di autismo esistono e sono buone, ma non vengono applicate. Se vuole veramente esserci vicino, mobiliti le sue forze e ci aiuti a farle applicare!" chiedendogli, inoltre di firmare la petizione di Uniti per l’Autismo su change.org, e di farla girare "Per tutti i bimbi autistici che potrebbero, con una terapia adeguata, vivere una vita il più possibile autonoma e serena, liberando se stessi e le loro famiglie da questa situazione".

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