Elettra Lamborghini: “Oggi penso alla musica ma sogno di condurre Sanremo e diventare mamma”
Dal settembre 2017, dall'uscita di Lamborghini RMX con Guè e Sfera Ebbasta, n'è passato di tempo per Elettra Lamborghini. Sei anni in cui la giovane cantante è diventata anche una presentatrice televisiva, ma in generale un idolo per i più piccoli. Al punto da diventare la protagonista di un fumetto, una sorta di Wonder Elettra in versione moderna. Il prossimo 2 giugno verrà pubblicato il suo nuovo album Elettraton, a tre anni di distanza da Twerking Queen, un disco da oltre 200 milioni di stream, ma che non le ha concesso l'opportunità di esibirsi nei live a causa dell'arrivo del Covid-19. Rispetto a Twerking Queen, sembrano esser cambiate anche le prospettive della cantante: ha affermato che negli ultimi tre anni “di sacrifici e lacrime”, ha imparato a fidarsi del proprio team, cercando di lasciar andare un po’ il controllo. Sullo sfondo, il sogno di condurre il Festival di Sanremo e quello di diventare madre, anche se “è ancora presto". 10 tracce, solo due featuring: Villabanks e il cantante spagnolo Chema Rivas. Qui l'intervista a Elettra Lamborghini.
Cosa stai provando all'uscita di un disco, soprattutto dopo il periodo pandemico che ti ha tolto la possibilità di portare in live Twerking Queen?
Sono molto emozionata e non lo dico tanto per, sto in ansia e sento di avere addosso moltissima pressione. Ho un singolo fortissimo, ma quest'estate usciranno un sacco di brani estivi, quindi ho un po' paura. Dall'altra parte, sono entusiasta perché non vedo l'ora di vedere i miei bimbi, le persone che verranno.
Ti è mancato avere questo tipo di contatto?
Con il Covid-19 e il rinvio delle date, è rimasto l'amaro in bocca. Avrei incontrato tantissime persone, per giunta abbiamo dovuto aspettare tre anni. Fortunatamente questa volta ci incontreremo e mi scoppia il cuore: sarà molto strano.
Hai parlato prima di pressione: quali sono le differenze, in tal senso, con il tuo disco d'esordio?
Per esempio, lì non avevo nulla da perdere: lo sapevo. Sapevo di avere potenziale, anche perché non ero proprio agli inizi, ma avevo già fatto un percorso abbastanza lungo. Adesso invece, c'è stato un rapporto con la musica molto diverso.
Sei diventata più centrale nella produzione?
Sicuramente ho faticato molto di più e ci tengo a ogni singolo brano: sono tre anni che giro attorno al suono, alle copertine e alla coreografia del tour. Sono cose che normalmente non mostro, ma sicuramente mi è costato tante lacrime e sacrifici, anche momenti di sconforto.
Qual è stata la traccia più difficile?
La più difficile è anche quella che ascolto di più: si tratta di Travesuras. La ascolto sempre, quasi mi fa sognare, anche perché mi sono innamorato subito del beat.
Come nasce?
Ero con gli altri due autori e stavamo ascoltando una cartella con tutti i beat che mi erano stati inviati. Solitamente quando ci mettiamo ad ascoltare i brani, cerchiamo di trovare una linea comune, e quando è arrivato il beat di Travesuras, che è un po' romantico e lontano dalle mie melodie, ho pensato a una cosa: questo brano può diventare una hit o sarò costretta a non metterla nel progetto.
Ci sono state difficoltà nella costruzione della tracklist di Elettraton?
Ammetto che ho pensato di non voler mettere nell'album alcuni pezzi che per me erano troppo forti. Pensavo sarei rimasta senza brani post-album e alla fine è andata proprio così (ride n.d.r).
E invece Mani in Alto? Si preannuncia come il singolo di punta di questo progetto.
È anche il brano a cui sono più affezionata: ho lavorato con lo stesso team di Pistolero e mi piace questa idea di continuità.
Ritorniamo al rapporto con il pubblico: ti attende un estate in giro per l'Italia, partendo dagli instore, con il primo del 2 giugno. Cosa ti aspetti da questo periodo?
Spero di strappare un sorriso alle persone che verranno. Sono una persona che cerca di dedicare tempo, anche un minuto, alle persone che sono in coda solo per me. Un momento di energia positiva e leggerezza.
Dal punto di vista del canto invece?
Ho dato un cambio netto, soprattutto dopo il Festival di Sanremo. Mi sono detta che avrei voluto dei miglioramenti e mi sono impegnata. Per quanto riguarda il tour, sto facendo le prove già da tre mesi: spero che le persone lo notino, così come dal punto di vista dello show sul palco, stiamo provando cose diverse e avremo anche ospiti speciali.
Questo cambio di passo, anche di apertura a un pubblico più ampio, da cosa è dovuto?
Ho imparato a fidarmi delle persone che lavorano con me. Sono abituata a controllare tutto ma so che non posso fare da sola, anche perché ci sono sempre imprevisti. Voglio farmi trovare pronta, è tutto ciò che posso fare.
Dopo quello musicale e televisivo, credi ci siano anche altri campi artistici in cui vorresti misurarti?
Per adesso preferisco focalizzarmi sulla mia carriera musicale, ma un giorno vorrei presentare il Festival di Sanremo. Con calma, ma punto alle stelle.
E dal punto di vista personale?
Sicuramente diventare mamma, ma è ancora presto.
Senti di essere nella giusta traiettoria?
Sto facendo le cose con calma, ci sono alcune cose che non posso fare perché non sono ancora preparata, all'altezza, dal punto di vista artistico. Sento che però sto realizzando tutto ciò che sognavo qualche anno fa. Un solo motto: testa bassa e pedalare.
Elettraton è un disco che si rivolge anche al mercato spagnolo: come pensi possa andare?
Io lo spagnolo lo parlo benissimo e i limiti degli ultimi anni erano legati al Covid-19 e agli spostamenti. Con il nuovo disco stiamo riprendendo tutto in mano, quindi sono sicura che suonerò anche in Spagna.
Quale pensi sarà la canzone che andrà meglio?
Anche se sono scaramantica, credo Mani in alto.
E invece quella che sorprenderà?
Tutte le persone che mi conoscono mi stanno dicendo che sono innamorati di Torero.