Ed Sheeran vince la causa per il plagio di “Shape of you”: “Non sono un’azienda, ma un essere umano”
Si è arrivati al verdetto, che vede Ed Sheeran trionfare nella causa legale intentagli contro dall'artista inglese Sami Switch. Il tutto risale al 2018, quando il cantante ha citato in giudizio l'autore di "Shape of you" per plagio. L'accusa era quella di aver ripreso gli accordi di un singolo del 2015 di Switch dal titolo "Oh why". Sotto accusa erano finiti anche i produttori del brano, Steve Mac e Johnny McDaid degli Snow Patrol, accusati, come Sheeran, di aver rubato la melodia della canzone, per un singolo che sarebbe diventato il cavallo di battaglia della discografia del cantante inglese. Una rivendicazione che il Tribunale del Regno Unito ha dovuto giudicare negli ultimi quattro anni, arrivando nelle scorse ore alla sentenza definitiva.
La denuncia nel 2018 da parte di Sami Switch aveva ottenuto un forte contraccolpo mediatico nei confronti di Ed Sheeran. "Shape of you", brano estratto dal terzo album in studio "÷ (Divide)", è stato uno dei singoli più importanti nella discografia del cantante britannico, dopo aver debuttato in cima alla classifica Billboard Hot 100 ed esser diventato il brano più venduto nel Regno Unito nel 2017. L'accusa da parte di Sami Switch si rifaceva a una canzone pubblicata nel 2015 dal titolo "Oh Why", a cui aveva partecipato anche il producer Ross O'Donoghue. Proprio quest'ultimo, nei mesi successivi alla denuncia, aveva fatto notare la somiglianza forte tra i due bridge del brano, condannando anche i producer di "Shape of you", Steve Mac e Johnny McDaid degli Snow Patrol, per non averli citati nei credits del brano.
Nelle scorse ore poi la sentenza da parte del tribunale del Regno Unito, presieduta dal giudice dell'Alta Corte di Londra Antony Zacaroli. Dopo che Sheeran e il suo team avevano negato le accuse, il giudice ha stabilito che il cantante di "Shape of you" né deliberatamente né inconsciamente ha copiato "Oh Why" quando ha scritto "Shape of You" nel 2016. La BBC ha riportato anche le motivazioni di Zacaroli che ha detto alle parti che "c'erano chiare somiglianze tra le canzoni, ma tali somiglianze sono solo un punto di partenza per una possibile violazione". Il giudice ha poi concluso affermando che c'erano "differenze tra le parti rilevanti" delle canzoni.
Una grande vittoria per Sheeran, che ha poi voluto condividere il pensiero sugli ultimi anni passati in questa diatriba legale: "Sebbene siamo ovviamente contenti del risultato, credo che pratiche come questa siano troppo comuni ora e siano diventate una cultura in cui si fa un reclamo con l'idea che un accordo sarà più economico che portare l'artista in tribunale, anche se non c'è alcuna base per l'accusa. È davvero dannoso per l'industria del songwriting. Ci sono solo così poche note nella musica pop. È inevitabile che accada una coincidenza se 60.000 brani vengono pubblicati ogni giorno su Spotify. Non voglio togliere nulla al dolore sofferto da entrambe le parti di questo caso, ma voglio solo dire che non sono un'entità astratta. Non sono una società. Sono un essere umano. Sono un padre. Sono un marito. Sono un figlio. Le cause legali non sono un'esperienza piacevole e spero che questa sentenza significhi che in futuro si possano evitare cause legali infondate come questa".