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È morto Tony Allen, Jovanotti: “Ciao Maestro, eri un genio del ritmo”

Il mondo della musica piange Tony Allen, tra i principali percussionisti dell’afrobeat. È morto a Parigi all’età di 79 anni. C’era grande amicizia con Jovanotti, con il quale aveva suonato per “Oh Vita”, che lo ricorda così: “Un gigante della musica che pesava una manciata di chili, con le bacchette diventava enorme”.
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Il mondo della musica piange Tony Allen, tra i principali percussionisti dell'afrobeat. È morto a Parigi all’età di 79 anni. Nato a Lagos, in Nigeria, nel 1940, è stato il batterista degli Africa 70 di Fela Kuti per poi iniziare a sviluppare una carriera indipendente affiancando artisti del calibro di Damon Albarn, Sebastian Tellier e Charlotte Gainsbourg. Si definiva un esponente dell'Afrofunk, genere che mescolava elementi del dub e del rap con la musica elettronica e le percussioni. Con Damon Albarn, Simon Tong (The Verve) e Paul Simonon (The Clash) aveva formato il supergruppo The Good, The Bad and The Queen, nel 2006. Grande amicizia anche con Jovanotti, con il quale aveva suonato per "Oh Vita!", ospite anche nel corso del JovaBeachParty. Nel 2017 aveva collaborato anche con gli Air.

Il ricordo di Jovanotti

Su Instagram pochi minuti fa, Jovanotti ricorda Tony Allen come "un maestro del ritmo, uno dei musicisti più importanti di sempre". L'artista di Cortona racconta del "groove di Tony, un ponte tra l'Africa animista e ancestrale e il funk, nessuno restava fermo se lui suonava la batteria". 

ciao maestro #tonyallen genio del ritmo! ci ha lasciato #tonyallen uno dei musicisti più importanti di sempre. Esiste il ritmo prima e dopo la sua invenzione condivisa con king @felakutiofficial: l’AFROBEAT. Abbiamo suonato insieme, lui è stato fantastico con me, generoso di racconti pazzeschi sugli anni della gloria e su quelli in cui nessuno lo voleva più, poi la rinascita, diventare un mito per generazioni che continuano a scoprire il suo sound e ad attingere a quella fonte sempre freschissima di musica. Era magico. Il groove di Tony è il ponte tra l’africa animista e ancestrale e il funk, nessuno può restare fermo se lui suona la batteria. Un tocco delicatissimo eppure una potenza che sembra un agente atmosferico, un plotone di guerrieri in festa. Un gigante della musica che pesava una manciata di kili, leggero, quasi invisibile fuori dalla sua postazione di re dell’afrobeat, poi si metteva alle bacchette ed era enorme. Ciao Tony e grazie! ti ascolteremo sempre! (grazie @musicalista_produzioni per averci presentato e creato la possibilità di suonare insieme)

Nella rivoluzione dell'Afrobeat, Tony Allen è stato il turbine al centro di tutto che ha influenzato generazioni di musicisti da tutto il mondo.

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