30 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

È morto il Maestro Stelvio Cipriani, scrisse le musiche per “Anonimo veneziano”

Stelvio Cipriani è stato uno dei maggiori esponenti di autori di colonne cinematografici che l’Italia abbia conosciuto. Formatosi sotto le mani sapienti di Dave Brubeck, il musicista e compositore, dopo un’esperienza con Rita Pavone, decise di darsi anima e corpo alla musica per il Cinema, scrivendo, tra le altre cose, la colonna sonora di “Anonimo Veneziano”.
A cura di Redazione Music
30 CONDIVISIONI
Stelvio Cipriani
Stelvio Cipriani

È morto all'età di 81 anni Stelvio Cipriani, musicista e compositore che scrisse le musiche per i film "Anonimo veneziano" e "La polizia ringrazia". Cipriani, che era noto proprio per il suo lavoro in campo cinematografico, nel 2017 era stato colpito da un'ischemia. Romano di nascita, il musicista si era diplomato in pianoforte e composizione musicale presso il Conservatorio Santa Cecilia prima di intraprendere l'attività di musicista sulle navi da crociera, attività che gli permise di fare gli incontri che lo avrebbero portato ad essere uno dei principali artisti nel campo delle colonne sonore. Durante le pause dai suoi viaggi Cipriani poteva girare per New York e fu proprio nella Grande Mela che fece uno degli incontri più importanti della sua carriera.

Le origini e l'incontro con Dave Brubeck

La racconta così in un'intervista al sito Colonne Sonore: "In quelle pause lavorative ebbi la grande occasione di perfezionare i miei studi jazzistici, conoscendo il famoso e importante musicista e compositore jazz Dave Brubeck. Entrammo io e il mio batterista in un noto locale jazz, il Birdland, e li lo incontrammo mentre stava provando con il suo quartetto di musicisti altrettanto celebri. Noi eravamo giovani, tra i 19 – 20 anni, e ci presero subito in simpatia. Ci chiesero se eravamo musicisti e noi gli rispondemmo che suonavamo a bordo delle navi da crociera. Brubeck che era un musicista di formazione classica, appassionato di Bach, mi chiese che strumento suonassi ed io risposi il piano (ero fresco di conservatorio), e lui mi invitò a suonarlo, ed eseguii un preludio e una fuga di Bach. Gli piacqui molto e da li in avanti mi diede delle lezioni".

Le colonne sonore

Quando tornò in Italia incontrò Teddy Reno che  gli propose di lavorare con lui a un festival per emergenti e fu lì che incontrò Rita Pavone con cui lavorò diversi anni, ma successivamente decise di tentare la strada delle musiche per il cinema, si iscrisse all'Orchestra Unione Musicisti di Roma e partecipò a varie sessioni di registrazione di colonne sonore di compositori del calibro di Piero Piccioni, Armando Trovajoli, Nino Rota: "Proprio in occasione delle sessioni degli score di tre film di Fellini, musicati ovviamente da Rota (Giulietta degli spiriti, Roma e il terzo non lo rammento!), suonavo proprio la celesta diretto dal grande Carlo Savina, e li capii il valore della musica sul filmico, con il regista presente in sala di incisione, lo schermo davanti l’orchestra per andare in synch sulle immagini e così via. Un impatto notevole per comprendere appieno come si componesse per il Cinema. Un’enorme lezione professionale! Alla fine del blocco inciso (2 o 3 minuti in totale), si accendevano le luci in sala e Fellini entrava per dire la sua opinione e fare le sue osservazioni, parlava con Nino Rota: e in quel momento che si carpiscono tutti i segreti del comporre una musica per film" racconta sempre nell'intervista e li carpì bene, diventando un punto di riferimento, soprattutto per quanto riguarda i film polizieschi.

30 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views