È morto il cantautore Goran Kuzminac, con Ron e Graziani cantò “Una canzone senza inganni”

"Credo che morirò a 140 anni cadendo da cavallo, o per un incidente, perché non posso morire prima di aver imparato un sacco di altre cose" aveva scherzato Goran Kuzminac in una vecchia intervista a "La voce del Trentino". Era il 2016, e invece, oggi, 18 settembre 2018, il musicista di origini serbe è morto all'età di 65 anni. Pur non avendo mai raggiunto la fama di tanti suoi amici e cantanti per cui scriveva canzoni, Kuzminac aveva il suo seguito e una base di fan che lo seguivano nei suoi concerti in giro per l'Italia. Autore di canzoni come "Stasera l'aria è fresca", vincitore del Festival di Castrocaro nel 1979 e "Ehi, ci stai", Kusminac cantava anche assieme a Ron e Ivan Graziani "Una canzone senza inganni".
Nato a Zemun, Belgrado, si trasferì in Trentino a 6 anni e poi in Austria, mentre in questi ultimi anni si era trasferito in Abruzzo, dove componeva musica e da dove si specializzava in musicoterapia, dopo una laurea in Medicina. La storia di Kuzminac si sviluppa negli anni 70, quando scriveva e frequentava artisti come Antonello Venditti per cui apriva anche alcuni concerti "prendendomi tutti i fischi perché apparivo sul palco e non ero lui" come aveva dichiarato al sito Storie abruzzesi. La svolta arrivò quando comincio a studiare la tecnica del finger picking alla chitarra, metodo che lo contraddistinse negli anni a seguire, anche grazie alla scrittura di "Stasera l'aria è fresca" suo primo successo.
Fu Francesco De Gregori a presentarlo alla RCA che decise di metterlo sotto contratto, anche se, come spiegò lui stesso, in quegli anni i contratti erano talmente a favore delle etichette che "Avrebbero messo sotto contratto chiunque, anche il mio meccanico", però quel contratto gli permise di poter frequentare artisti come De Gregori, appunto, e Pino Daniele, permettendogli di imparare ma anche instillandogli qualche dubbio: "Io facevo sentire a Francesco le mie ultime cose, lui rispondeva dicendo: bella, ma senti, anch’io ho scritto qualcosa, e cantava “Generale”… e tu tornavi a casa con il dubbio che magari quella non fosse la tua strada.