È morto Marty Balin: addio al fondatore e cantante dei Jefferson Airplane
I Jefferson Airplane hanno annunciato la morte di Marty Balin, cantante e fondatore di uno dei gruppi che hanno fatto la storia del rock e della psichedelia mondiale: "Abbiamo perso una vera leggenda. Marty Balin ha aiutato a cominciare una rivoluzione che è presente ancora oggi, ci mancherà tantissimo, i nostri cuori sono rivolti alla sua famiglia, amici e ai fan di tutto il mondo" si legge in un comunicato pubblicato sulla loro pagina Facebook, che non dà, però, ulteriori informazioni sulle cause della morte del cantante. La band di "White Rabbit" ha subito diversi lutti in questi ultimi anni: nel 2016, infatti, a distanza di pochi giorni l'uno dall'altra erano venuti a mancare Paul Kantner, che con Balin fu l'ossatura principale della band di San Francisco e Signe Anderson, la prima cantante dei Jefferson Airplane, che aveva preso parte alla lavorazione del primo album della band "Jefferson Airplane Takes Off".
La formazione dei Jefferson Airplane
Era il 1965 quando il chitarrista folk Balin incontrò prima Kantner e poi il chitarrista Jorma Kaukonen, il bassista Jack Casady, il batterista Skip Spence e la Anderson registrando il primo album "Jefferson Airplane Takes Off" che li lanciò da subito tra i protagonisti della scena rock della città e del Paese, specie quando entrò nel gruppo Grace Slick: "Balin scrisse cinque canzoni dell'album ‘Surrealistic Pillow', comprese ‘Comin’ Back to Me' e l'apertura "She was funny cars' e la sua voce da tenore diventò una componente chiave del loro sound" si legge su Rolling Stone, che per primo ha dato la notizia. Balin suonò con la band in alcuni dei festival mitici di quegli anni, da Woodstock al Monterey Pop Festival e ad Altamont fu anche picchiato a sangue dagli Hells Angels.
L'abbandono del gruppo
Poco dopo, nel 1972 Balin, però, abbandonò il gruppo: "Pensavo che fossero tutti dei coglioni, era un periodo in cui tutti facevano uso di cocaina e anche i Jefferson Airplane erano dentro a quel tipo di trip, mentre io al massimo bevevo alcol, ma alcune di quelle sostanze chimiche facevano uscire le persone fuori di testa e non era bello stargli intorno, per quanto mi riguarda, quindi me ne andai", disse Balin che passò a gestire alcune band cittadine prima di essere coinvolto da Kantner di nuovo in orbita Jefferson quando la band stava già cambiando i componenti iniziali. Chiamarono questo nuovo progetto Jefferson Starship e scrissero pezzi come "Miracles" e "With Your Love" prima dell'abbandono definitivo nel 1978. Nel 1981 il cantante pubblicò l'album eponimo che conteneva anche "Hearts" il suo maggior successo da solista degli 11 album che pubblicò successivamente.