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È morto a 54 anni Trugoy the Dove, fondatore e membro del trio hip hop De La Soul

David Jolicoeur, membro del trio hip hop De La Soul meglio conosciuto con il nome d’arte Trugoy the Dove, è morto a 54 anni. Da tempo soffriva di una insufficienza cardiaca.
A cura di Stefania Rocco
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È morto a 54 anni David Jolicoeur, meglio conosciuto come Trugoy the Dove del trio hip hop De La Soul. La notizia, pubblicata dalla rivista specializzata AllHipHop, è stata confermata da Rolling Stone e Pitchfork. Le cause del decesso restano ignote ma era stato lo stesso artista a raccontare di soffrire di una insufficienza cardiaca congestizia, patologia che gli aveva impedito di seguire i compagni Posdnuos e Maseo durante il loro ultimo tour. Nel video di De La Soul 208 "Royalty Capes", Trugoy aveva parlato apertamente del fatto che i suoi problemi di salute gli avessero impedito di esibirsi. De La Soul avevano partecipato al tributo alla musica hiphop realizzato durante la cerimonia di premiazione dei Grammy la scorsa settimana ma Trugoy non era sul palco.

Trugoy the Dove assente ai Grammy

Il trio hip hop era stato fondato da Trugoy, conosciuto anche come Plug Two, nel 1988 ad Amityville, Long Island. I membri del triumvirato si erano conosciuti al liceo. Suonavano ognuno in una band diversa prima di unirsi per registrare una demo intitolata “Plug Tunin”. La band è stata a lungo considerata come una tra le più innovative nella storia del rap. Il successo era arrivato negli anni ’90 grazie alle sperimentazioni linguistiche e i giochi di parole attraverso i quali la band ha dato prova di raffinatezza musicale e di distanza da altri gruppi simili ma ben più politicizzati. La canzone più famosa mai realizzata dal gruppo è, con ogni probabilità, “Me Myself and I”, con la celebre aperta di Jolicoeur: "Mirror, mirror on the wall, tell me mirror what is wrong?", ("Specchio, specchio appeso alla parete, dimmi specchio cosa c’è che non va?").

Il 2023 sarebbe dovuto essere un anno importante per la band che era finalmente riuscita a ottenere la pubblicazione dei primi sei album realizzati sui servizi di streaming grazie a un accordo con la ex etichetta Tommy Boy Records raggiunto dopo anni di stallo.

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