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E i Revenex Quote chiesero ai politici: “Di che ti fai?”

Il gruppo di satira napoletana traduce in melodia un quesito che, potendo, molti di noi rivolgeremmo a buona parte dei membri in parlamento: “Confessalo, di che ti fai?”.
A cura di Andrea Parrella
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dichetifai

E' una frase idiomatica che raccoglie un turbinio di pensieri, una definizione che ogni soggetto pensante di origini italiche cerca, trovandosi davanti alle contraddizioni alle quali i "gestori dei nostri bottoni" ci costringono, ma che alla fine non troviamo mai. Ci hanno pensato i Revenex Quote, realizzando, con sonorità aggraziata, il pretesto musicale per rivolgere una domanda a Renata Polverini e all'idea di potarsi in regione Fiorito, a Bersani sulla sua citazione di Papa Giovanni, a Vendola per la sua del Cardinal Martini; oppure ancora a Formigoni per i suoi opulenti viaggi (a quanto pare) pagati da Daccò. Una sola domanda impera, suprema, breve e concisa, che tutto riassume: "Confessalo, di che ti fai?".

La filastrocca si impara molto rapidamente, la melodia è di facile apprendimento e le illustrazioni del video sono adatte ai minori di anni cinque. Non sia mai che i Revenex siano riusciti a confezionare la sintesi esatta di un discreto quantitativo di indignazione che non si sapeva come esternare. Alla fine l'hanno semplicemente tradotto in lingua ironica, ma solo perché non c'è rimasta che quella, l'ironia, perché non si sa dove andare a parare di fronte alle più disparate cose. Perché, forse, in fondo, solo la satira può salvare il mondo. Vabbe', facciamo il parlamento, giusto per non esagerare.

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