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Domenico Modugno: 25 anni senza Mr Volare, sessant’anni fa scriveva Piove (ciao ciao bambina)

Domenico Modugno è morto il 6 agosto del 1994 e quest’anno si ricordano i 25 anni dalla scomparsa di uno dei più grandi artisti italiani, uno dei più famosi al mondo, autore di un inno come “nel blu dipinto di blu”, maanche di canzoni come “La lontananza”, “Piange il telefono” e di “Piove (Ciao ciao bambina)” che quest’anno compie 60 anni.
A cura di Francesco Raiola
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Domenico Modugno (LaPresse)
Domenico Modugno (LaPresse)

Sono passati 25 anni dalla morte di Domenico Modugno. Artista amatissimo sia in patria che all'estero, autore di brani memorabili come "Nel blu dipinto di blu (Volare)", probabilmente il più famoso al mondo, "La lontananza", "Piange il telefono" e di "Piove" conosciuta anche come "Ciao ciao bambina", canzone quest'anno compie 60 anni: il singolo arrivò dopo il successo eclatante di "Volare", appunto, aggiudicandosi anche la vittoria del Festival di Sanremo 1959, raggiungendo la vetta dei singoli più venduti del momento e chiudendo tra i 20 più venduti dell'anno.

La storia di "Piove (ciao ciao bambina)"

La canzone ebbe una storia particolare e nacque, vuole la leggenda raccontata da Maurizio Ternavasio nel libro "La leggenda di mister volare. Domenico Modugno", per caso, con Modugno che si appuntò i primi versi ("Ciao ciao bambina, un bacio ancora/e poi per sempre ti perderò/vorrei trovare parole nuove/ma piove, piove sul nostro amor") osservando una coppia che si stava dicendo addio, mentre era alla stazione di Pittsburgh, in Pennsylvania. Quelle prime parole le girò, poi, a Franco Migliacci, che aveva collaborato con lui in "nel blu dipinto di blu", ma non lo convinsero, al punto che Modugno decise di chiedere a Dino Verde che chiuderà quello che è uno dei brani del canzoniere italiano. Un testo semplice ma d'effetto che gioca, appunto sul dittico pioggia/lacrime ("Cos'è che trema sul tuo vizino, è pioggia o pianto dimmi cos'è").

Il primo addio moderno

Nel suo "Romantic Italia" (Minimumfax), libro che raccoglie alcune della canzoni che hanno cantato l'amore nelle sue diverse forme, la giornalista e critico Giulia Cavaliere definisce "Piove" "il primo addio moderno della nostra musica (…). Il brano riscrive completamente il congedo dell'innamorato nella forma canzone, sostituendo abilmente il consueto patetismo retorico e l'ansia della motivazione con il fascino dell'insondabile amoroso, rendendo dunque protagonista la materia fiabesca del sentimento: impenetrabile, misteriosa, oscura anche nei momenti più dolorosi del suo incanto".

Il testo di Piove (ciao ciao bambina)

Mille violini suonati dal vento
Tutti i colori dell'arcobaleno
Vanno a fermare una pioggia d'argento
Ma piove, piove sul nostro amor

Ciao, ciao, bambina, un bacio ancora
E poi per sempre ti perderò
Come una fiaba, l'amore passa:
C'era una volta poi non c'è più

Cos'è che trema sul tuo vizino
È pioggia o pianto dimmi cos'è
Vorrei trovare parole nuove
Ma piove, piove sul nostro amor

Ciao, bambina!
Ti voglio bene da morire!
Ciao! Ciao!

Ciao, ciao, bambina, non ti voltare
Non posso dirti rimani ancor
Vorrei trovare parole nuove
Ma piove, piove sul nostro amor

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