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Domani è il giorno di Luca Carboni: concerto “in casa” a Bologna

Luca Carboni arriva con il suo “Senza Titolo Tour” nell’amata città natale: Bologna. E’ scontato il sold out all’Auditorium Europa.
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Luca Carboni arriva con il suo "Senza Titolo Tour" nell'amata città natale: Bologna. E' scontato il sold out all'Auditorium Europa.

E' previsto per domani sera l'esordio del "Senza Titolo Tour" nella sua Bologna: Luca Carboni è di scena all'Auditorium Europa ed il tutto esaurito è un dato scontato. Il cantautore cinquantenne proporrà le sue canzoni più celebri mischiate a quelle del nuovo album da cui il tour prende il titolo, Senza Titolo, e sarà un viaggio in parallelo tra gli anni '80 ed i nostri giorni con un unico grande filo conduttore: l'amore.

L'esordio musicale di Luca Carboni avvenne nel 1984 con il grande successo commerciale della sua prima pubblicazione "…intanto Dustin Hoffmann non sbaglia un film!", il titolo era un verso della canzone Giovani disponibili, che raccontava le incertezze di una generazione sul futuro, paragonando, in un momento d'evasione, il fatto che all'epoca l'attore americano prendeva sempre parte a film di grande successo.

In quasi trent'anni di carriera cosa è cambiato in Luca Carboni? L'illusione di avere la possibilità di cambiare le cose, di essere una generazione che poteva superare le barriere politiche tra destra e sinistra, non fanno più parte del cantautore. O meglio, è arrivato ad accettare il fatto che "una volta ci credevamo tutti degli illuminati". E che, alla fine, "a un passo dai miei 50 anni, mi rendo conto che abbiamo prodotto delle vere e proprie meraviglie dell'arte, pur rimanendo sostanzialmente persone silenziose e isolate".

Schivo, introverso ma pieno di emozioni da raccontare, lo è sempre stato Luca Carboni. Adesso vive con la sua famiglia sull'Appennino emiliano, in un paesino che dista pochi chilometri da Zocca, quello dove vive Vasco Rossi. Ma di clippini e condivisioni in rete, Luca Carboni non vuole saperne. E all'antica. Preferisce un microfono, una chitarra e bella gente. Che tanto male poi non è.

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