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Dj Aniceto si tatua il green pass sul cuore e lo dedica a Draghi: “Riapriamo le discoteche”

Qualche giorno fa, sul suo account Instagram, Dj Aniceto, noto sui social per le sue campagne antidroga, aveva postato una foto a torso nudo, in cui mostrava il tatuaggio del green pass sul petto, all’altezza del cuore. In un’intervista ad Adnkronos spiega il perché della scelta e la dedica a Mario Draghi.
A cura di Redazione Music
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Qualche giorno fa, sul suo account Instagram, Dj Aniceto, noto sui social per le sue campagne antidroga, aveva postato una foto a torso nudo, in cui mostrava il tatuaggio del green pass sul petto, all'altezza del cuore, accompagnato dalla scritta: "Oggi mi sono tatuato il mio green pass. Un segno di libertà ritrovata e di un nuovo inizio". Un messaggio a favore dei vaccini, da parte di chi ha vissuto sulla propria pelle le restrizioni che a causa del Covid e della pandemia hanno vissuto i musicisti e i dj. Aniceto ha spiegato all'Adnkronos il perché di questa scelta, non solo del green pass, ma proprio del tatuaggio, simbolo, spiega di "riapertura ritrovata".

Intervistato dall'agenzia di stampa, infatti, Aniceto, che ha posizioni molto critiche con tutto ciò che ha a che fare con liberalizzazioni e alcol, ha detto: "Credo nel green pass, tanto che me lo sono tatuato sul cuore come simbolo della riapertura ritrovata e lo dedico a Mario Draghi che sta facendo un ottimo lavoro". Un tatuaggio che ha voluto dedicare al presidente del Consiglio Mario Draghi, appunto, e che ha voluto rendere noto alle agenzie subito dopo la dichiarazione del sottosegretario alla Salute Andrea Costa sulla possibilità di riaprire le discoteche. Il prossimo 30 settembre, infatti, il Governo, infatti, deciderà, previo il parere positivo del CTS, sulla riapertura con capienze dell'80%di teatri, cinema e anche delle discoteche.

"Dobbiamo riaprire al più presto le discoteche, le più bastonate assieme al settore degli spettacoli dal vivo – ha spiegato Aniceto, che ha criticato aspramente i no vax definendoli criminali e aggiungendo che oltre al green pass "bisogna portare in discoteca anche la mascherina, come in qualsiasi luogo pubblico, perché sappiamo che i vaccinati sono anche loro veicolo dell’epidemia. Non si devono inoltre creare resse inutili e ai gestori voglio consigliare di evitare di offrire biglietti omaggio al solo scopo di far trovare i locali già pieni ai clienti”. C'è bisogno di fare ancora qualche sacrificio, continua il dj: "Il problema esiste e ci dovremo convivere, e non è giusto che quello delle sale da ballo sia l’unico settore condannato. Spero che i politici riaprano presto: la musica è l’arcobaleno della nostra vita – conclude – e non può essere condannata da pregiudizi. I dj non possono essere visti come diavoli e io non posso avere sensi di colpa quando vedo la gente ballare".

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