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D’Art, in anteprima il video di “Stupenda”: “La musica sarebbe nella mia vita anche senza papà”

Si chiama “Stupenda” il singolo, prodotto da 2ND ROOF, con cui comincia la sua esperienza discografica D’ART, al secolo Samuele Riefoli. Classe 2000, D’Art si affaccia al mondo della musica non da principiante, anzi, visto che il cantante infatti ne è cresciuto attorniato, essendo figlio di Raf. Fanpage.it vi mostra il video in anteprima.
A cura di Francesco Raiola
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Si chiama "Stupenda" il singolo, prodotto da 2ND ROOF, con cui comincia la sua esperienza discografica D'ART, al secolo Samuele Riefoli e di cui Fanpage.it vi mostra il video in anteprima. Classe 2000, D'Art si affaccia al mondo della musica non da principiante: il cantante infatti è cresciuto attorniato dalla musica e dalle canzoni, essendo figlio di Raf, con cui nel 2019 aveva collaborato nel brano "Samurai" che sarebbe diventato la colonna sonora di una pubblicità di una nota marca di biscotti. Questa volta, però, comincia un percorso solista con cui, ovviamente, si affranca, anche nel nome d'arte scelto, dalla figura paterna e lo fa con un'indole che mescola il cantautorato all'urban. Alla musica, però, D'Art continua ad affiancare anche lo studio, il cantante, infatti, è studente di Strategic Communication alla Pennsylvania State University.

Il video di stupenda

Il video di "Stupenda", singolo pubblicato lo scorso 24 settembre, è stato girato dalla sorella Bianca Riefoli ed è nato da uno scambio di idee tra i due, come ha spiegato D'Art a Fanpage.it, a cui ha spiegato anche la genesi del brano: "La canzone è nata quasi due anni fa; era completamente diversa da com'è ora, sia a livello di testo che di composizione musicale, solo il ritornello è rimasto uguale! Verso febbraio 2021 ho avuto il piacere di conoscere Pietro Miano e Federico Vaccari, a.k.a 2nd Roof, e abbiamo deciso di ripescare ciò che era ‘Stupenda' e di trasformarla completamente. Ho cambiato il testo e insieme ai 2nd Roof abbiamo deciso di dare questo sound anni 80 al pezzo".

Il rapporto col padre Raf e la musica

La canzone è il "racconto viscerale degli effetti di una relazione tossica che, come ogni cosa nociva, può essere disastrosa e stravolgere la vita di una persona" spiega il cantautore che sul rapporto col padre spiega: "Crescere in una famiglia di artisti per me è stato abbastanza normale, dato che ci sono nato, è la normalità per me. È da quando sono piccolo che vedo casa piena di strumenti, musicisti che entrano e escono di casa continuamente e sento le casse che rimbombano dallo studio di papà. Sicuramente tutte queste cose mi hanno spinto verso la musica, però credo che anche crescendo in un altro contesto la musica avrebbe comunque fatto parte della mia vita, è nel sangue, è la mia passione più grande".

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