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Dario Franceschini, 10 milioni al settore musicale, FIMI: “Sostegno per etichette piccole e medie”

Sono dieci i milioni che il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini ha messo a disposizione per il settore musicale italiano, utilizzando il fondo emergenze spettacolo dal vivo, cinema e audiovisivo istituito con il decreto Cura Italia e potenziato con il decreto Rilancio.
A cura di Francesco Raiola
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Il Ministro Dario Franceschini (LaPresse)
Il Ministro Dario Franceschini (LaPresse)

Sono dieci i milioni che il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini ha messo a disposizione per il settore musicale italiano, utilizzando il fondo emergenze spettacolo dal vivo, cinema e audiovisivo istituito con il decreto Cura Italia e potenziato con il decreto Rilancio. Il Ministro ha risposto così a chi da mesi gli chiede un aiuto per un settore che vive la crisi da Covid-19 fin dal primo giorno, da quando, a causa dell'impossibilità degli assembramenti, è stato il primo a fermare tutte le attività: da fine febbraio a oggi sono migliaia i concerti grandi e piccoli che sono stati o cancellati o rinviati al 2021, specie a seguito dell'obbligo di non superare i 1000 spettatori per eventi all'aperto e i 200 per quelli al chiuso.

Un settore in crisi per il Covid-19

Nonostante le attività stanno man mano riprendendo, ma sempre in maniera molto ridotta e senza la possibilità di far riprendere un settore che ha perso milioni in questi mesi, a scapito soprattutto di lavoratori meno tutelati – e che costituiscono gran parte del settore, soprattutto quello live che si muove tanto d'estate -, la Musica italiana si ritrova a un punto di estrema sofferenza. E per questo in tanti, in maniera singola o riuniti in gruppi di pressione, hanno chiesto un aiuto serio al Governo: "Con questo intervento continua il supporto del Governo all'industria musicale, discografica e fonografica, in particolare a tutti gli operatori del settore che, nonostante la ripartenza, stanno vivendo ancora un periodo di difficoltà" ha detto Franceschini, commentando la firma di ieri sera.

Chi può accedere ai fondi per la musica

Per quanto riguarda le modalità di accesso al fondo "le risorse verranno ripartite tra i beneficiari in corrispondenza ai minori ricavi accertati nel periodo dal 23 febbraio 2020 al 31 luglio 2020 rispetto allo stesso periodo 2019" con il contributo che non potrà eccedere la differenza tra i ricavi del 2019 e del 2020 e ovviamente sarà un contributo proporzionale a seconda del fatturato. Potrà richiedere il contributo – si legge sul sito del Ministero – solo chi ha sede in Italia, ha presentato la dichiarazione dei redditi per il 2019, risulta iscritto, alla Camera di commercio industria artigianato e agricoltura (se soggetto ad obbligo di iscrizione), è in regola con gli obblighi in materia previdenziale, fiscale e assicurativa, non abbia procedure fallimentari pendenti e condanne definitive per violazione delle norme di protezione del diritto d'autore o dei diritti connessi.

Soddisfazione FIMI

Un contributo che dà un po' d'aria alle piccole e medie etichette che hanno sofferto non poco in questi mesi, come sottolinea anche Enzo Mazza, Ceo della FIMI a Fanpage.it: "Come FIMI siamo soddisfatti perché era un punto essenziale delle richieste dell’industria per sostenere in particolare le piccole e medie etichette in difficoltà in questa fase". Sempre sul sito del Ministero si legge che "il decreto è stato inviato agli organi di controllo e sarà disponibile sul sito del Mibact ad avvenuta registrazione. Entro cinque giorni dalla data di registrazione, la direzione generale Spettacolo pubblicherà un avviso con le modalità e le scadenze per la presentazione delle domande di contributo".

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