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Daniele Silvestri rivela la canzone ispirata a Gigi Proietti: “Non ebbi il coraggio di proporgliela”

Daniele Silvestri ha scritto un ricordo per Gigi Proietti, l’attore scomparso il 2 novembre, giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni. Il cantante si lascia andare a un lungo ricordo sui suoi social, ma non è un ricordo come quello di chi lo ha incrociato, anzi, Silvestri spiega che una delle sue canzoni più conosciute e amate è ispirata proprio a lui.
A cura di Redazione Music
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Daniele Silvestri ha scritto un ricordo per Gigi Proietti, l'attore scomparso il 2 novembre, giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni. Il cantante si lascia andare a un lungo ricordo sui suoi social, ma non è un ricordo come quello di chi lo ha incrociato, anzi, Silvestri spiega che una delle sue canzoni più conosciute e amate è ispirata proprio a lui, al quale, con il senno di poi confessò di avergli voluto chiedere di duettare, lasciando stare l'idea per mancanza di coraggio. La canzone è uno degli inediti contenuto nella raccolta "Occhi da orientale" e fece da colonna sonora al film "Questa notte è ancora nostra" diretto dai registi Paolo Genovese e Luca Miniero.

Il ricordo di Gigi Proietti

"Se c’è qualcuno che non avrei voluto ci lasciasse mai è proprio Gigi. Potrei scriverne per ore. Raccontare quello che è stato per me vederlo e conoscerlo, o quanto abbia influito sul mio modo di pensare il teatro e il palcoscenico assistere da bambino a quel capolavoro che era ‘A me gli occhi please'. Spiegare perché quell’uomo meriti per sempre di far parte di un Olimpo di poeti e istrioni romani de Roma, tra Trilussa e Petrolini per capirci. Ma direi credo tutte cose scontate in una giornata come questa" scrive Silvestri, che ricorda, poi, il momento in cui rivelò all'attore che avrebbe voluto proporgli proprio "Testardo".

Testardo, scritta pensando all'attore

"Mi limito a ricordare quando in una delle ultime occasioni in cui passai del tempo con lui gli ho finalmente confessato di avere scritto una canzonettaccia romanesca pensando proprio a lui, con la segreta idea di proporgliela, senza poi averne mai il coraggio, per sentirmi rispondere – forse anche per cortesia e educazione – che avevo fatto male e l’avrebbe cantata volentieri. La canzone si chiama ‘Testardo' e io da sempre – quando la faccio sul palco – fingo un po’ di essere un suo allievo. Scarso magari. Ma nel suo solco. Oggi però è come se se ne andasse uno zio. Quello più simpatico. Quello con cui vorresti stare sempre a tavola per sentirlo raccontare qualcosa. Ci sono persone che nascono col dono e la necessità di farci sempre ridere. Che sia su un palcoscenico con migliaia di persone davanti o a cena tra amici.E noi dovremmo essergliene per sempre grati. Grazie Gigi. E se dovunque sarai dovessi incontrare mio padre..dopo due chiacchiere sulla Roma o sulla politica raccontatevi qualche barzelletta alla facciaccia nostra. Con amore, uno dei tuoi tanti nipoti".

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