video suggerito
video suggerito

Daniele Silvestri canta le ipocrisie del Potere nel nuovo singolo ‘Quali Alibi’

Daniele Silvestri torna solista con ‘Quale alibi’, singolo che lancia l’album che uscirà a fine febbraio: nel brano e nel video, il cantante smaschera le ipocrisie del Potere con giochi di parole e rimandi simbolici.
A cura di Francesco Raiola
185 CONDIVISIONI
Immagine

Ci sono i giochi di parole, c'è un forte attacco politico e un sound che, per quanto rinnovato, resta nel segno di quello che ha permesso a Daniele Silvestri di essere uno dei cantautori italiani più apprezzati di questi anni. Un afflato politico che si riscontra anche in ‘Quali alibi', il singolo che anticipa il nuovo album che uscirà il prossimo 26 febbraio, che da sempre caratterizza il cantautore romano – che, però, sarebbe riduttivo ritrarre come cantautore politico – e che anche questa volta si scaglia contro le ipocrisie del Potere, con un attacco diretto anche al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Il legame col passato è dato dal giornale da cui parte tutto, anche il gioco enigmistico che prende il via da La voce del megafono – nome del nuovo sito del cantante -, che fa il paio con ‘L'uomo col megafono' con cui si presentò sul palco dell'Ariston in un vecchio Festival di Sanremo. Silvestri si conferma come una delle coscienze musicali, in grado di variarsi senza perdere la propria identità – e senza cadere nel facile cliché, anzi giocandoci -, cosa che è riuscito a fare anche quando si è ritrovato a tre assieme agli amici Niccolò Fabi e Max Gazzè, con cui ha conquistato il Paese con ‘Il padrone della festa'. E questo nuovo album segna il ritorno solista, a 5 anni di distanza da S.C.O.T.C.H., anche se le informazioni sono ancora poche e anche il titolo è ancora un mistero.

Il significato di ‘Quali alibi'

La canzone, quindi, è chiaramente un ritratto della politica e della società italiana, fotografata nel grande gioco dell'alibi, appunto, e descritto con un gioco di parole che fa così:

Su quali alibi calibri la validità
quali ali di colibrì libri nell'aria
e quali macabri crimini tragici o comici
mi dici che c'è chi ti recriminerà

C'è il trasformismo e con lui l'autoassoluzione di chi lo pratica infischiandosene dei mandati (‘Che per esempio ho conosciuto questo parlamentare no, dice, a me che me ne frega finché è legale passare ad una nuova appartenenza, che non passa mai di moda'), ci sono Governi non votati (‘e neanche posso non votare perché non votiamo'), ci sono i ‘traffici illeciti' e i riferimenti a ‘Venere'. Insomma il cantautore romano non si nasconde e non lo fa neanche nel video che accompagna il singolo.

Un corto che rispecchia le deviazioni della società

Girato da Fernando Luceri nello stabilimento Colacem di Galatina e nel Castello di Corigliano d'Otranto, quello di ‘Quali alibi' è un vero e proprio corto in cui viene rappresentato, ma non in maniera didascalica, come sottolinea il regista, quello che è il mood del pezzo. E così ritroviamo un Silvestri sdoppiato, nella parte del padrone della fabbrica in cui lavora come operaio: controllore (con un colibrì drone spia) e controllato, dal momento che assieme ad altri operai fa parte di una cellula che lotta contro il ‘padrone', in un continuo rimando tra lettere di giornali usate per mandare lettere anonime e immaginario cinematografico. Una cospirazione che si chiude con l'arresto dei dissidenti da parte di chi, però, utilizza lo stesso loro simbolo, in una simbologia che emerge con l'incrocio tra i due Silvestri:

Il video non racconta in modo didascalico ciò che dice la canzone – spiega il regista – Abbiamo piuttosto cercato di dare vita ad una “realtà ucronica” in cui si usa una società che non esiste per raccontare le deviazioni politiche e sociali della società reale. L’immaginario a cui ci siamo riferiti è anch’esso figlio di epoche diverse: ci sono Blade Runner e Marlene Dietrich, la computer grafica e una vera fabbrica, vecchi giornali quotidiani e schermi al plasma.

Il primo tour teatrale

L'uscita dell'album sarà seguita, poi, da un tour teatrale, il primo della sua carriera più che ventennale (con ‘Il dado' che ne festeggia 20 tra pochi mesi), per Silvestri: la data zero sarà all'Auditorium san Domenico di Foligno il 27 febbraio a cui si aggiungono il 10 marzo Genova (Teatro Politeama), l'11 marzo Aosta (Teatro Splendor @ Saison Culturelle), il 12 marzo  Senigallia (An) (Teatro la Fenice), il 18 marzo Isernia (Auditorium Unità d’Italia), il 19 marzo Pescara (Teatro Massimo), il 21 marzo Bari (Teatro Petruzzelli), il 22 marzo Napoli (Teatro Augusteo), il 23 marzo Lecce (Teatro Politeama Greco), il 24 marzo Matera (Teatro Duni), l'1 aprile Padova (Gran Teatro Geox), il 2-3 aprile Milano (Teatro Arcimboldi), il 5 aprile Reggio Emilia (Teatro Valli), il 7-8-9 aprile Roma (Auditorium Conciliazione), il 14 aprile Udine (Teatro Nuovo Giovanni da Udine), il 15 aprile Trento (Auditorium Santa Chiara), il 16 aprile Cesena (Nuovo Teatro Carisport), il 18 aprile Torino (Teatro Colosseo), il 19 aprile Firenze (Teatro Verdi), il 6 maggio Cagliari (Auditorium del Conservatorio), il 7 maggio Sassari (Teatro Comunale), il 12 maggio Cosenza (Teatro Rendano), il 13 maggio Catania (Teatro Metropolitan) e il 14 maggio Palermo (Teatro Golden).

185 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views