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Damiano dei Maneskin: “Droga a Eurovision? Il mio errore fu smentire, assurdo anche solo pensarlo”

Ospite al Cachemire Podcast, l’artista ripercorre molti momenti della sua vita e carriera. Dal disagio per l’esibizione al concerto dei Rolling Stones a quella volta che Salvini li elogiò pubblicamente. Il cantante imita il ministro e dice: “Speravo di non finirci sulla sua bacheca”.
A cura di Andrea Parrella
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Damiano David si racconta al Cachemire Podcast, ospite speciale di Edoardo Ferrario e Luca Ravenna, passando in rassegna buona parte della sua carriera, degli aneddoti e i fatti che lo hanno visto coinvolto negli ultimi anni. Dal periodo scolastico, quando gli insegnanti non vedevano di buon occhio la sua partecipazione ad X-factor, fino al disagio per l’esibizione in apertura al concerto di Las Vegas dei Rolling Stones, che l'artista ha definito un'esperienza terribile: “Il fandom della band sono esattamente le persone che sotto i nostri post scrivono “Non sarete mai i Rolling Stones!".

La droga a Eurovision

Tra i temi affrontati anche quello del famoso caso montato ad arte relativo al presunto consumo di droga durante la diretta dell'Eurovision poi vinto dai Maneskin: "In quel caso ho capito quanto sia influenzabile il pubblico, quanto una cosa che palesemente non può essere così, diventi credibile. Ho capito quanto a volte non si ragioni. Ma ripeterò sempre questa cosa: il più grande rimpianto della mia vita è stato di averlo smentito. Dovevamo lasciare il fascino del non detto (ride, ndr)". Poi prosegue:

Era in diretta, non lo sapevo. Ho preso il telefono e avevo centinaia di messaggi di amici e parenti che mi chiedevano se avessi pippato. Non è stato tanto per me, ma mia madre e mio padre, che si sono dovuti sorbire questa cosa.

"Il pubblico peggiore? Quello di Londra"

Sul rapporto con il pubblico e le varie platee con le quali si è rapportato: "Il pubblico più difficile è quello di Londra, perché hanno visto tutto e hanno visto il meglio. Il pubblico migliore è sicuramente quello sud americano". Poi l'esperienza al Coachella: "È bello partecipare come contesto, ma suonarci meno, semplicemente perché il pubblico è lì per l'evento, non per te".

Tra le altre cose l'artista esprime tutta la sua passiona calcistica e per la sua squadra del cuore, la Roma, ammettendo che per una finale della Roma sposterebbe un concerto dei Måneskin: “Non mi è mai capitato ma lo farei anche se fossimo a Wembley. Mi piace lo stadio perché non conta chi sei, allo stadio nessuno mi chiede nulla, siamo lì per la Roma”.

Damiano imita Salvini

Negli ultimi anni la popolarità dei Maneskin è stata tale da permettergli di arrivare sulla bocca di tutti, compreso qualcuno che si sarebbero risparmiati, ad esempio Matteo Salvini, che Damiano David imita ricordando l'endorsement dell'attuale ministro per la band. “Questi ragazzi italiani, belli, non si drogano, purtroppo hanno tatuaggi però sono italiani all’estero!”, aveva scritto Salvini e lui ammette: “Speravo di non finirci sulla bacheca di Salvini”.

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