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Dal ritorno di Angela da Mondello a Rita De Crescenzo: TikTok e la visibilità del trash italiano

La nuova ondata del trash italiano si è spostata dalla televisione ai social, anzi per la precisione alla più innovativa delle piattaforme: TikTok. Un segno di come il web stia trovando linfa vitale, soprattutto a livello contenutistico, in creator come Angela Chianello e il suo “Non c’è n’è coviddi”, ma anche Ornella Zocco e Rita De Crescenzo.
A cura di Vincenzo Nasto
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Con l'arrivo dei primi bagliori dell'estate, l'annunciato ritorno del trash italiano sembra essersi materializzato, in maniera anche più esplicita di come lo avevamo lasciato. Se la scorsa estate Angela Chianello, reduce dai vividi risultati televisivi e web che l'avevano portata alla fama con la celebre affermazione "Non ce n'è coviddì", aveva ampliato la sua popolarità con il brano "Non ce n'è", singolo destinato a morire sepolto solo dopo pochi giorni, a quasi un anno di distanza il suo ritorno con "Buongiorno da Mondello" rende il contesto attorno alla donna ancora più cupo, una sorta di Truman Show che TikTok ha contribuito ad ampliare. Ma Angela Chianello non è la sola vittima del ritorno della popolarità sulla piattaforma cinese, diventato territorio fluido soprattutto durante la sosta pandemica, e che ha aperto le porte a tutti, ma proprio tutti.

TikTok diventa la vetrina perfetta per il trash

Riflettere su come la piattaforma abbia quasi sponsorizzato l'espressione di determinati soggetti è cosa difficile, ma un aiuto ci viene anche dalla polarizzazione prodotta dal social stesso, associato alla sua immediata velocità di visione, ma soprattutto di pubblico. I comportamenti fuori dalle righe sono stati premiati, con i follower che hanno ricevuto con molta insistenza contenuti come "Non c'è n'è coviddi", ma anche "Bello pazzerello" di Ornella Zocco e trasferendoci in Campania le mirabili avventure di Rita De Crescenzo, personaggio che conta oltre 28 milioni di mi piace sulla piattaforma. Tutto frutto della ripetizione, quasi perpetua, di frasi o parole bullet, ripetute precisamente in ogni video e diventati veri tratti identificativi delle creator sulla piattaforma. Su questo, non c'è altro da fare che dar credito alle donne citate, in grado di maneggiare il social con una costanza oraria, più che quotidiana, ma soprattutto di far trasparire una sorta di utilizzo amatoriale, quando invece non è proprio così.

Personaggi che non seguono il trend, ma lo creano

Proprio su questo punto, bisogna concentrarsi su quanto la piattaforma tendi a favorire queste espressioni brevi, ma intense, in grado di avvicinare un pubblico che si concentra molto meno sul suono in trend, ma che rimane incollato allo schermo con gli audio originali di queste creator. Un processo di personalizzazione del proprio profilo che diventa un doppio nodo con gli utenti, che riconoscono "l'originalità" del contenuto, e di conseguenza diventano partecipi delle avventure, anche attraverso domande e saluti in diretta. Il legame tra il contenuto trash e la figura costruitasi dai nuovi personaggi della piattaforma, tende ad arrivare a un bivio: rimanere sulla piattaforma o tentare anche nuovi lidi, anche attraverso nuove declinazioni del personaggio. E in un'epoca di ascolti digitali, chi se non la musica arriva in aiuto di determinati personaggi, che riescono ad avere una profonda cassa mediatica, e che costruiscono il proprio brano attorno al tormentone con cui vengono identificate?

La musica è l'ultimo passo?

È il caso di Angela Chianello, che prima di "Buongiorno da Mondello" è diventata la signora "Non ce n'è coviddi" in televisione, rimbalzando poi nel mondo della musica con "Non ce n'è", brano a cui venivano unite coreografie, per assicurare la viralità del contenuto stesso su TikTok, pubblico da soddisfare e in grado di aumentare il numero di ascolti digitali. Ma non solo, perché poi è toccato a Ornella Zocco, con la giovanissima Benny G a trasportare il tormentone "Bello Pazzerello" con annesso "balletto" su Youtube, nel video ufficiale omonimo. A rendere ancora più virali i due video, la totale assenza di norme di sicurezza riguardo al Covid-19, che ha reso i video ufficiali terreno di battaglia, ma soprattutto di accusa sociale per coloro che denunciavano la leggerezza nei comportamenti delle due donne. Molto più recente e forse anche più mediatico è il caso di Rita De Crescenzo, in arte "‘A pazzerella", che lo scorso 8 giugno ha pubblicato "Ma te vuliss fa na gara e ballo", evento seguito il giorno dopo dal celebre blocco in limousine di Via Chiaia a Napoli, dove insieme ad altre persone hanno invaso la strada, registrando video per TikTok. Il trash italiano ha ormai una nuova vetrina, un panorama inquietante di meteore e atteggiamenti poco chiari.

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