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D’Angelo, il padre del Neo Soul, porta in Italia il suo ‘Black Messiah’

D’Angelo è uno dei più stimati musicisti R&B, uscito con l’album, acclamato, “Black Messiah” e quest’estate arriverà in Italia per una doppia data a Roma e Milano.
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Se si fa la media tra le recensioni delle riviste specializzate non c'è storia: "Black Messiah", l'ultimo lavoro di D'Angelo, il soul man americano, è senza dubbio uno degli album meglio recensiti di sempre e non è un caso che l'attesa per l'uscita del seguito di "Voodoo" fosse enorme. L'album, uscito a nome D'Angelo and The Vanguard, infatti, arrivava a 14 anni (sic) di distanza dal precedente, il quale a sua volta ricevette critiche entusiaste, facendo di D'Angelo uno dei padri del nuovo soul. Il cantante ha abituato i propri fan a lunghe attese e non a caso tra il primo album "Brown Sugar" e "Voodoo" (che si è aggiudicato, inoltre, col suo autore due Grammy per Best Male R&B Vocal e Best R&B Album) siano passato 5 anni, e 15 tra gli ultimi due.

"Black Messiah", quindi, accolto favorevolmente da critica e pubblico è stato registrato, come specifica D'Angelo, tutto in analogico: "Tutta l’elaborazione, gli effetti, il missaggio e la registrazione sono stati effettuati in analogico, su nastro, prevalentemente con strumentazione vintage” dice il cantante che ha voluto anche spiegare il significato di un titolo fraintendibile e per questo sulle note di copertina si legge:

Black Messiah è un gran titolo. È facile fraintenderlo. Molti penseranno che parli di religione. Altri salteranno alla conclusione che io mi definisca un messia nero. Per me il titolo parla di noi. Del mondo intero. Di un ideale a cui ognuno si possa ispirare. Dovremmo tutti aspirare a essere un messia nero. Parla della gente che è insorta a Ferguson e in Egitto, di Occupy Wall Street, e in generale di una comunità che non ne può più e decide di cambiare le cose, ovunque si trovi. Più che lodare un unico leader carismatico, l’idea è quella di celebrarne migliaia. Molti brani – non tutti – hanno una connotazione politica, ma il titolo Black Messiah serve a includerli nel contesto più giusto. Il Black Messiah non è un uomo. È la sensazione che, collettivamente, siamo tutti quel leader”

Un album conscious, politico, che – come succede in questi giorni con un altro album importante come "Pimp A Butterfly di Kendrick Lamar – è una boccata d'aria per tutta la black culture (chissà cosa direbbe LeRoi James/Amiri Baraka, morto poche settimane dopo l'uscita di "Black Messiah"), che si rifà alle sonorità di artisti come Marvin Gaye e Sly & The Family Stone, ma anche Prince e Al Green.

Proprio oggi DNA Concerti ha annunciato che il cantante sarà in Italia per due date: il 6 luglio l'R&B di D'Angelo and The Vanguard  arriverà nella Cavea dell'Auditorium Parco della Musica a Roma, mentre il giorno dopo, il 7, sarà a Milano per l'Estathé Market Sound. Due eventi live importanti per chi ama il genere e per chi ama la musica in generale.

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