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Perché Cristina D’Avena canta alla festa di Fratelli d’Italia: “Non mi schiero, porto solo musica”

Cristina D’Avena ha risposto alle critiche arrivatele per la partecipazione alla festa di Fratelli d’Italia con un post sui social.
A cura di Francesco Raiola
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Dopo la notizia della partecipazione alla festa di Fratelli d'Italia Cristina D'Avena era stata molto criticata, soprattutto per il contrasto tra il suo essere un'icona per la comunità LGBTQI+ e le posizioni sui diritti civili di quell'area politica. La cantante è da anni un'icona della comunità e ha sempre tenuto a ribadirlo: figura trasversale del mondo culturale e dello Spettacolo italiana, la cantante è sicuramente uno dei personaggi più trasversali e intergenerazionali, nonché icona pop per diverse generazioni. La partecipazione alla festa del partito di destra, però, ha scatenato le critiche, vedendo questo concerto come una presa di posizione dopo le parole di stima che la cantante aveva espresso per la Presidente del Consiglio dalle pagine di Libero.

D'Avena ha voluto rispondere direttamente dalle sue pagine social, spiegando che non porta ideologie ma musica e si dice dispiaciuta dopo aver letto i commenti: "Non credo serva spiegare come mi sia sentita; preferisco ricordare a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono. Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta. Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili. Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso. E questo non è qualunquismo, ma libertà".

D'Avena continua spiegando che partecipando alla Festa di FdI non vuole schierarsi politicamente: "Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica. Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. E se posso trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse – questa – un’ottima occasione per dimostrare (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che la musica unisce, include, conforta. Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l'amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano. Canto Pollon, i Puffi, Memole, Occhi di Gatto, Mila e Shiro…. Sono inni di leggerezza e di fantasia… e di nessuna altra natura o pretesa. Vi voglio bene Cristina".

Qualche settimana fa Cristina D'Avena ha pubblicato l'album "40 – Il sogno continua", in cui oltre ad alcuni inediti rilegge vecchi brani con alcuni ospiti. Mentre in passato D'Avena ha più volte supportato la comunità LGBTQI+, salendo anche sul palco di Sanremo con il fiocco arcobaleno, in occasione di un'intervista a Libero la cantante ha espresso vicinanza alla Presidente del Consiglio spiegando che se potesse cantare con un politico lo farebbe con Giorgia Meloni: "Ho visto, anni fa, un video in cui cantava Memole! Inoltre ho saputo che mi segue: una volta eravamo a una trasmissione e lei si entusiasmò quando le dissero che nel blocco seguente sarei arrivata io. Con lei canterei volentieri, magari Mila e Shiro o Memole".

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