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Cresce la voglia di musica live in Italia: promessi aiuti a cantanti e locali

I concerti live crescono nel gradimento del pubblico che ama la musica e che oltre alla casa e ai mezzi ama sempre di più uscire per andare a vedere live i propri artisti preferiti.
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Pubblico al Lollapalooza (Matt Carmichael/Getty Images)
Pubblico al Lollapalooza (Matt Carmichael/Getty Images)

Da anni, ormai, i cosiddetti "concertini", quelli previsti per un pubblico di massimo 200 persone e senza biglietteria, è uno dei segmenti del settore che va meglio e la conferma arriva anche da una ricerca commissionata da Fipe, in occasione della chiusura dell'accordo tra Siae e la federazione dei pubblici esercizi sulle tariffe per l'esecuzione di musica dal vivo e registrata nei locali pubblici per il 2017. pare che i "concertini" infatti siano in aumento costante dal 2008 al 2015  (+21,9% passando da 284.176 a 346.348), con un tasso di crescita particolarmente accentuato al sud (specie Molise, Sicilia, Basilicata e Puglia), dove si sta recuperando un ritardo riscontrato in passato, benché sia il centro nord a trainare il settore, in particolare regioni come Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana insieme coprono quasi il 50% di questi appuntamenti. E per favorire ancora di più la crescita di questi appuntamenti che aiutano tantissimo la diffusione della musica e dei giovani artisti nazionali (e non) il presidente di Siae Filippo Sugar ha promesso alcuni incentivi, come per esempio una tariffa più bassa per giovani artisti che eseguono il loro repertorio originale.

Aiuto e incentivi anche ai locali

C'è, però, chi chiede che l'aiuto vada anche nella direzione dei locali, come spiega il presidente Fipe Lino Enrico Stoppani: "Vogliamo proporre di estendere anche ai locali dove si fa musica i bonus per i lavori di migliorie concessi alle strutture ricettive. E poi ci sono figure come i facilitatori della notte, di cui si sono dotate città come Londra e Parigi: noi l'avevamo proposto ai candidati sindaco di Milano, perché la night economy non è fatta solo di fannulloni".

Locali fonte primaria per diffusione musica

E i locali sono una delle fonti primarie per la diffusione della musica, come sottolinea l'indagine (che conta un campione di 1200 persone) che sottolinea come la musica si consumi preferibilmente a casa (50,4%) o negli spostamenti quotidiani (32,7%) oltre che live: "Tra il 50,9% degli intervistati che frequenta abitualmente locali pubblici la presenza di musica negli esercizi è vista con favore dalla grande maggioranza (79,4%) e l'87,6% ha la stessa opinione positiva per la musica dal vivo: la possibilità di frequentare i locali per serate musicali o concerti dal vivo interessa il 90,3% dei frequentatori di locali e il 76,9% dichiara di recarsi in certi luoghi con frequenza maggiore proprio per la presenza di musica, mentre per l'82% di loro esercizi come bar e club sono la via preferenziale per la diffusione di nuova musica e tendenze, tanto da dichiararsi disponibili nel 51% dei casi a spendere di più nella consumazione o con un biglietto d'ingresso pur di ascoltare musica nella sua serata fuori"

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