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Cranio Randagio, il video che non uscirà e la rabbia di Piotta: “Un ragazzo in gamba”

Tra i ricordi di Cranio Randagio, uno dei più veri è quello di Piotta che si scaglia contro l’immagine che i giornali hanno deto del ragazzo dopo le prime notizie sulla morte. Nei giorni scorsi, poi, il cantautore Inge aveva annunciato un video che prevedeva la sua collaborazione e che è stato, ovviamente, rimandato.
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Era atteso tra pochi giorni il nuovo video di Inge che avrebbe avuto il featuring di Cranio Randagio, il rapper morto nella notte tra sabato e domenica e di cui ancora non sono note le cause, che dovrebbero essere svelate dall'autopsia che si terrà sul suo corpo oggi: "In molti mi hanno chiesto del video: oggi non uscirà. Mi spiace non poter rispettare quanto promesso anche se già programmato da tempo, ma preferisco aspettare qualche tempo per rispetto della sua famiglia e ridurre le strumentalizzazioni dei leoni da tastiera" ha scritto il musicista Riccardo Inge che voleva uscire in questi giorni con il video di "Cosa resterà di noi": "Per l'occasione Cranio Randagio, uno dei rapper più talentuosi e in crescita nel panorama italiano, ci ha scritto sopra delle rime speciali", aveva scritto prima della tragedia.

Il ricordo di Riccardo Inge

È toccante il ricordo del cantautore che su Facebook aveva postato un video che lo ritraeva assieme al rapper, in cui si annunciava che lattesa per il video si sarebbe prolungata di qualche giorno:

"Cosa resterà delle lacrime che ho versato per te…" mi colpisci subito con i versi potenti e rabbiosi che hai scritto sul mio pezzo. Rime che si ripetono come un eco lontano nella mente dopo una notte insonne. Ti ho conosciuto per caso e dopo tanti anni eravamo finalmente pronti a fare uscire qualcosa insieme: due mondi così diversi e lontani i nostri, ma uniti dalla passione (quella vera) per la musica. Avevi tanto da dire, la gente manco si immagina. Tanti progetti. Tante canzoni nuove per il prossimo album. Ho avuto la fortuna di sentirne alcune in anteprima proprio mentre giravamo il video insieme durante le scorse settimane. "Ma che nome è Inge? Senti come suona Cranio Randagio" e giù a discutere prendendoci in giro per i nostri nomi d'arte. Tu avevi una speranza nella vita: la speranza di farcela. Di far sentire la tua voce ai ‘pischelli' che ti seguivano con passione. Purtroppo ora l'unica speranza è che tu possa trovare pace, anche se a 22 anni, cazzo, non può esistere che finisca così. Vorrei pubblicare adesso, in questo istante esatto, la musica condivisa insieme, ma…non è il momento. Perchè ognuno è libero di pensare, giudicare e dire ciò che vuole, ma vi prego: adesso è tempo di far parlare solo il silenzio o le belle canzoni di Vittorio. Metto questa foto che a te non piaceva così ti faccio incazzare un po'…ovunque tu sia. Ti abbraccio forte da lontano rastone. Una tragedia che ha colpito tutto il mondo.

Piotta: "Non era un artista maledetto"

Il mondo della musica lo ha pianto molto, ieri, dai vari Mika e Fedez che lo avevano "giudicato", quando il ragazzo tentò la strada del talent, passando per i suoi compagni proprio a X Factor, ma non sono gli unici. Salmo, uno dei rapper più noti del panorama, gli ha dedicato un pensiero su Facebook, un saluto, "Ciao Vittó riposa in pace", mentre Piotta ha voluto mettere i puntini sulle i, parlando di una persona diversa da quello che è emerso nelle prime cronache:

Meno male che Vittorio l'ho conosciuto di persona, seppur solo di recente e in un'occasione altrettanto drammatica. La scomparsa di Primo Brown Primero. A conoscerlo dall'ennesimo titolo, scritto ad arte per monetizzare e fare click, la sua sembrerebbe la vita di un artista maledetto. Nulla di più falso. Ho avuto modo di apprezzarlo sul palco, a tavola, e nei fidati racconti di un amico come Francesco Squarta Caligiuri. Un ragazzo in gamba, puntuale, lucido.  Un artista creativo, prolifico, serio. E questo potete sentirlo da voi cliccando, stavolta sì, su canzoni poetiche come Petrolio. E' una "uscita di scena" tanto inaspettata quanto dolorosa, per i familiari, i suoi amici più intimi, ma a quanto pare, al netto di un'autopsia ancora da fare, la gente – complice quel pubblico generalista da talent tv – ha già in mano la sua… Sentenza. Basta leggere i tanti commenti ignoranti e fuori luogo sotto questi titoli da squallida monetizzazione tutti "alcool, droga, rap". Come se nessuno di loro fosse stato ragazzo. Come se nessuno qui abbia mai fatto serata. Io l'ho fatto e lo farò ancora per cui non solo non giudico nessuno ma spero che Cranio Randagio RIP possa essere ricordato per come davvero era e per come probabilmente vorrebbe. Che parli la musica, la sua.

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