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Cosmo sul decreto rave: “È una cosa da stato di polizia, il peggio che potevano fare”

Cosmo commenta il decreto che vieta i rave party condannando la scelta del Governo: “È una cosa da Stato di polizia, ma questo non fermerà i rave” ha dichiarato l’artista.
A cura di Ilaria Costabile
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Il primo decreto legge varato dal Governo Meloni ha vietato i rave party, a seguito dell'evento abusivo tenutosi in un capannone a Modena la scorsa settimana, ha scatenato non poche polemiche. A commentare la nuova legge voluta dal Ministro Piantedosi, raggiunto da Repubblica, è stato Cosmo, uno degli artisti più noti nel panorama musicale italiano, che condanna questa scelta legislativa sia da fruitore che da deejay elettronico.

Il commento di Cosmo sul decreto anti rave

Cosmo con durezza prende le distanze dal decreto e sottolinea come questa decisione non sia accettabile in uno stato democratico e che rappresenta una finta forma di protezione per i cittadini:

È qualcosa che ha a che vedere con uno stato di polizia, non certo con il buonsenso. È punitivo, denso di pregiudizi, sproporzionato, è il peggio del peggio che potevano fare. E non sono un tecnico ma credo che senza emendamenti una cosa del genere finirà davanti alla Corte Costituzionale. È soltanto muscolare e puramente ideologico, come tutte le mosse fatte finora dal governo. Ma c’è anche una notizia cattiva per loro.

"I rave continueranno"

Secondo il cantautore "questo decreto non fermerà i rave", anche perché i raduni in altre parti d'Europa non sono mai stati fermati: "All’estero i rave continuano: in Francia dove c’è la legge Mariani, il 2022 è stato l’anno con più rave della storia recente. Quindi questo decreto non servirà a niente se non a far vedere che il governo ha fatto qualcosa, peraltro in una maniera anche maldestra, facendo una brutta figura davanti a tutta l’opinione pubblica". Quando gli si fa notare che uno dei problemi posti dalle autorità è l'uso spropositato di sostanze stupefacenti, Cosmo contesta anche questa affermazione:

Quando si parla di consumo di sostanze stupefacenti mi viene in mente che in qualsiasi raduno alpino nelle nostre città possiamo vedere una porzione di festanti che magari esagera con l’alcol e sta male. Questo succede anche con le droghe, è ovvio. Ma nei rave ci sono sempre strutture e realtà di riduzione del danno, associazioni o cooperative che danno informazioni e assistenza in caso di bisogno, e fanno analisi delle sostanze, c’è l’avanguardia di chi affronta il problema droga. Cosa che non esiste in altri contesti in cui girano stupefacenti.

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