Cosmo rinuncia ai concerti di Bologna: “Colpa della politica, ci ha abbandonato”
Dopo essersi speso in prima persona per incentivare il tanto atteso ritorno della musica dal vivo, Cosmo si è visto costretto ad annullare i concerti previsti per l'1, 2 e 3 ottobre all'Arena Parco Nord di Bologna, nell'ambito del tour di promozionale del suo quarto album in studio, La terza estate dell'amore.
Cosmo: "Il problema non sono i ricoveri, ma la burocrazia"
Cosmo ha spiegato le ragioni del rinvio degli spettacoli in una lettera aperta inviata alla stampa, in cui ha specificato che la decisione non è dovuta a preoccupazioni relative ai possibili sviluppi della pandemia, ma al disinteresse e all'inerzia della politica: "Perché stiamo spostando? Per le scelte fatte dalla politica, e per i tempi della burocrazia", ha scritto, "Non certo per una situazione di emergenza ospedaliera". Secondo il cantante, i ritardi dell'esecutivo Draghi sarebbero l'ennesima dimostrazione di un sempre più acceso menefreghismo della politica per i destini del comparto della musica dal vivo, uno dei più duramente segnati dalla stasi economica prodotta dall'emergenza Covid: "Purtroppo il governo ha detto che si esprimerà sulla possibile abolizione del distanziamento soltanto il prossimo 30 settembre, il giorno prima di un evento che ha bisogno di tempo per essere allestito e che non può rischiare di venire bloccato last minute, con tutto quello che ne comporterebbe".
Stop ai "Concerti militarizzati"
Cosmo ha inoltre evidenziato la propria delusione per il "doppio standard" con cui, a sua detta, il governo avrebbe trasformato "un'opportunità in un paradosso", approcciando la questione della ripartenza degli eventi dal vivo con un piglio proibizionista e irrazionale, in completa antitesi con gli altri settori: "Mentre i concerti sono sempre di più militarizzati, controllati a vista, pieni di vincoli e regole da seguire, fuori dalle arene dedicate alla musica sembra sia possibile fare tutto quello che da decreto risulterebbe vietato nei nostri eventi". Un cortocircuito che, come ricorda il cantante, si sta ripercuotendo sulla salute economica dei lavoratori del comparto, che cominciano a osservare da vicino lo spettro della povertà e che hanno assolutamente bisogno di ripartire, senza essere costretti a pagare lo scotto di un immobilismo istituzionale che "comincia a essere fortemente offensivo per tutte quelle persone che fanno parte di questo settore e che pur dovendo continuare a pagare tasse, bollette, affitti e quant’altro, hanno visto le possibilità di svolgere il proprio lavoro limitate al massimo".
Cosmo: "Per Speranza e Franceschini siamo degli alieni"
L'artista eporediese ha poi scagliato un secco j'accuse nei confronti della retorica della "ripartenza", dei ristori e di una politica rea di aver dimenticato la necessità di recuperare un clima di aggregazione sociale positivo: "Le nostre istituzioni, all’inizio della pandemia, avevano detto che nessuno sarebbe stato lasciato indietro, e invece il nostro settore se lo sono proprio dimenticato, lavandosi la coscienza con ristori mal distribuiti e limitazioni che alla lunga costringeranno in tanti a tirare i remi in barca". Cosmo non ha poi nascosto un certo rammarico per i sacrifici economici vani dei suoi fan, spendendosi in prima persona per provare a porre rimedio alla situazione, attivando un indirizzo email creato ad hoc per richiedere il rimborso del biglietto. Decisa anche la presa di posizione nei confronti dei ministri della Salute e della Cultura: "Se la politica è un equilibrio di visioni, sensibilità ed esigenze, le nostre sono state cancellate. Per Speranza, ma anche per Franceschini, siamo degli alieni".