Cos’è un dissing e cosa c’entra con l’arresto del rapper Shiva
Potrebbe essere un dissing tra gruppi di persone vicino a Shiva e alla Seven Zoo uno dei primi moventi per cui, nelle scorse ore, Shiva è stato arrestato per tentato omicidio. L'episodio dello scorso 11 luglio che vede protagonista anche il rapper di Corsico, potrebbe risalire a uno scontro sui social trasformatosi poi in un agguato nel parcheggio dello studio di registrazione del cantante. Un dissing che ha trovato molto più spazio sui social che nella musica, con pochi episodi in cui Shiva attacca le altre realtà di Milano Ovest, come la Seven Zoo di San Siro. Come nel remix di Extendo di Lele Blade, in risposta al dissing di Keta in Illegal. Il secondo attaccava nel suo brano Shiva, facendo riferimento al brano Aston Martin del cantante di Corsico "La tua Aston Martin quanto ti dura", mentre Shiva rispondeva: "Mi dissano per delle tracce mai uscite, pensa quanto sono miei fan, principino di Milano, sto solo aspettando il mio turno da king, trasformo il tuo nome da rapper in sole tre lettere: Rest In Peace". Ma questo è solo uno dei tanti dissing, in continuo aumento soprattutto negli ultimi anni nel panorama italiano.
Il significato del termine dissing
Ma cos'è un dissing? Rifacendosi alla definizione dell'Enciclopedia Treccani, dissing o beef sono termini di uno slang di derivazione afroamericana "derivanti dalla parola disrespecting" ovvero mancanza di rispetto. Proprio come il termine Goat, anche dissing sembra esser stato utilizzato per la prima volta da LL Cool J, nel brano I Can't Live Without My Radio del 1985 in cui pronunciava la barra: "Some jealous knuckleheads might try to diss". Da lì in poi il termine è rientrato nel linguaggio rap, ma non solo: perché lo stato competitivo di questo genere musicale ha aumentato l'esposizione del dissing, anche e soprattutto negli anni a venire. Dai più celebri negli Stati Uniti di The Notorius B.I.G e Tupac Shakur nella contesa tra West e East Coast, a prodotti tipicamente italiani. Si ritorna al 1996 per l'attacco di Kaos One a Jovanotti, passando per quello di Dj Gruff contro gli Articolo 31 nell'album d'esordio di Fritz Da Cat.
La storia del dissing in Italia, con il punto esclamativo tra Fabri Fibra e Vacca
Episodi allora molto meno mainstream, fino all'arrivo di Mr Simpatia, ma in generale di Fabri Fibra. Senza dimenticare gli episodi con Tormento, con Mrs Simpatia, ma anche con il fratello Nesli, uno dei più noti nella scena rap italiana è quella che vede contro Fabri Fibra e Vacca del 2013. Dopo aver viaggiato per anni insieme in tour, i due si scambiano cinque diss track, dopo che Fibra afferma in un'intervista di essere "più amico che fan della musica di Vacca". Lo scontro si chiude con Niente di personale, in cui, in 11 minuti, Fibra "ridicolizza" l'avversario: "E tu muto, mentre scattavo foto, sentivo il tuo sguardo addosso ogni cazzo di minuto, hai detto faccio il disco e io ho pensato aiuto" o "Il mio disco, Italia, il tuo disco imita, vieni in tour in Italia, sì ma il fisco ti limita e alla gente che mi scrive: quello è un incapace, io rispondo: era, al passato, riposa in pace".
Gli ultimi dissing tra Luchè e Salmo e Samuele Bersani vs Sfera Ebbasta
Negli anni si vedranno anche gli attacchi di Inoki a Guè, lo scontro tra l'autore di Madreperla e Marracash contro Fedez, iniziato in Santeria e proseguito anche negli ultimi dischi solisti dei due rapper milanesi. Solo nell'ultima estate, abbiamo avuto sempre più assaggi, anche intergenerazionali. E anche se la palma del più popolare se la prendono Luché e Salmo, con uno scambio di diss track che ha acceso la competizione, ma che poi non ha convinto Salmo a partecipare alla seconda edizione di Red Bull 64 Bars di Scampia, il dissing ha perso la sua dimensione musicale, diventando social. Basti osservare lo "scontro" tra Samuele Bersani e Sfera Ebbasta nella discussione sull'utilizzo dell'autotune, ma la distanza con la natura del dissing si è sentita, anche in maniera maggiore, nel caso tra gli Articolo 31 e Paolo Meneguzzi. La cosa non sempre riguarda solo la musica rap: un piccolo tentativo sembra esser arrivato anche nella dimensione pop-indie. Basti pensare a Tutti, il singolo nel nuovo album Relax di Calcutta, in cui l'autore canta: "Non giocare col mio cuore che poi devasto una spiaggia, che ci organizzo un bel festival e poi mi lavo la faccia".