Cosa successe a Orietta Berti quando si suicidò Luigi Tenco e perché è stato citato al GF Vip
Durante la puntata del Grande Fratello Vip in cui i concorrenti e il presentatore Alfonso Signorini hanno affrontato la questione della salute mentale di Marco Bellavia e dell'indifferenza di molti dei concorrenti, a un certo punto Orietta Berti ha parlato del bigliettino che Luigi Tenco scrisse prima di suicidarsi. La cantante era stata chiamata dal conduttore a consolare Ginevra Lamborghini, appena esclusa dalla casa per le sue parole sul bullismo: la donna era arrivata in studio visibilmente traumatizzata, per quello che aveva detto e le conseguenze che avrebbero avuto e avranno. Per consolarla Signorini, quindi, prima le ha detto che nessuno deve metterla in croce, poi ha chiamato Berti per farle raccontare come si può sopravvivere a un momento nero della propria carriera e lo ha fatto – benché le due cose non abbiano molto a che fare l'una con l'altra – ricordando come la cantante fu boicottata dopo la morte di Tenco. Il cantante fu trovato morto nella sua camera dell'albergo Savoy di Sanremo durante l'edizione del 1967 del Festival della canzone italiana, subito dopo l'esclusione della sua " Ciao amore, ciao": "Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) – scrisse Tenco – ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione".
Ginevra Lamborghini è stata esclusa perché ha detto che siccome Bellavia l'aveva palpeggiata meritava il bullismo. Per questo motivo il GF l'ha cacciata e le conseguenze – anche solo social – non si sono fatte attendere. Tutto questo ha portato la donna ad avere una vera e propria crisi di pianto che Signorini ha cercato di placare chiamando Berti a raccontare il periodo che seguì alla morte di Tenco che, appunto, la citava direttamente nel bigliettino. Ricordando quei momenti, qualche anno fa, Orietta Berti spiegò a Fanpage: "In quel periodo c'era una fascia di giornalisti che mi odiava, perché secondo loro ero stata io ad ammazzare Luigi Tenco, invece è stata anche la giuria. La mia canzone arrivò prima al giudizio popolare, mentre la giuria di qualità era formata dai giornalisti della sala stampa e questi giornalisti hanno ripescato ‘La rivoluzione' di Gianni Pettenati e non quella di Tenco, quindi, mi chiedo, la colpa di chi è stata, del popolo o della giuria?"
Nonostante non sia stata la sua canzone a far escludere il cantautore, successivamente non fu semplice per lei continuare come se niente fosse successo. Fu l'enorme successo popolare delle sue canzoni a permetterle di continuare a fare musica, fino a diventare un'icona in quel campo e anche in quello televisivo: "Io non ho mai creduto a quel biglietto lì (trovato accanto al corpo di Tenco, ndr), il fratello mi aveva telefonato per dirmi: ‘So in quale stato si trova, le posso assicurare che mio fratello non ha scritto quel biglietto, quella non è la sua calligrafia'. Quando scesi nella hall, c'era Sandro Ciotti che mi disse ‘Orietta sono amico da anni di Luigi, prima di tutto ci sono degli errori d'ortografia che non avrebbe mai fatti, poi non è proprio il tipo da essere invidioso, lui era superiore a queste cose'.